Layout Type

Presets Color

Background Image

Notizie

 Reddito di cittadinanza: ad oggi niente controlli

Circa 1 milione e 200 mila le domande per il reddito di cittadinanza ma i controlli sui requisiti sono insufficienti e le misure per il lavoro sono al palo

 

 

Fino al 31 maggio sono state 1 milione e 270 mila, le domande per il Reddito di Cittadinanza, in linea con quelle previste e c'è un tasso di rifiuto del 25%, cioè quelle respinte. Se si conferma questo andamento avremo 1 miliardo l’anno che poi potrà essere utilizzato dal Governo». Lo ha dichiarato il  presidente Inps qualche giorno fa.  Una buona notizia  per i conti pubblici  che contraddice un po quanto comunicato dall'Istat solo ieri: la povertà assoluta ha colpito ancora nel 2018 la stessa  platea di circa 5 milioni di persone. Stesso dato  registrato  nel 2018 sui dati 2017. 

Il confronto con la relazione dell'Istat  in audizione in commissione prima della legge e la relazione tecnica del governo emerge  che l’assegno sarebbe dovuto andare  a una platea complessiva di 1,308 milioni di famiglie per 2 milioni e 706 mila persone mentre evidentemente il reddito di cittadinanza ha raggiunto finora la metà dei potenziali beneficiari. 

Un dato preoccupante in questi giorni sono le prime notizie sulle frodi messe in atto da alcuni cittadini per ottenere, con successo,  il Reddito di cittadinanza senza averne diritto : lavoratori in nero  nuclei familiari in cui ci sono più percettori di reddito perché hanno mentito sullo stato di famiglia, ecc. sono già stati emessi dalle procure decreti di ritiro delle carte  RDC . Il problema è che mancano ancora i decreti attuativi    sulla rete di controlli incrociati delle varie amministrazioni ed enti coinvolti , oltre che le direttive per  il percorso di reinserimento lavorativo dei percettori del reddito . Le frodi venute alla luce sono per la maggior parte dovute a interventi dei carabinieri o dell'Ispettorato del lavoro collegate ad altre investigazioni.

Non è stato emanato infatti  il decreto attuativo relativo ai controlli anagrafici sui requisiti dichiarati dai richiedenti del rdc 

Non sono stati messi a punto gli accordi con i Comuni che sarebbero chiamati ad affidare ai percettori del reddito di cittadinanza le ore di lavoro socialmente utile, passate tra l'altro da 8 a 16 nella conversione in legge del decreto.

Infine non sono ancora attive le convenzioni  tra ANPAL e Regioni  che dovrebbero regolamentare l'attività dei centri per l’impiego riguardo la sottoscrizione dei patto per il lavoro  personalizzati e con percorsi formativi e offerte di lavoro.

Su questo tema come noto si è svolta ieri la prima giornata del concorso per la selezione dei tremila Navigator con circa un terzo di partecipanti rispetto alle domande giunte . Si tratta dei collaboratori che dovrebbero dare  sostegno all'azione dei  centri per l'impiego nella ricerca del lavoro dei destinatari  del reddito di cittadinanza . Dopo le prove di questi giorni  e l'attesa dei risultati, ci saranno alcune settimane di formazione e i vincitori del concorso  dovrebbero essere  operativi sul campo verso fine anno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato il 19/06/2019

 

Fonte: Fisco e Tasse

 

Fatturazione elettronica 2019: nuova circolare delle Entrate

Spese sanitarie “miste”, data di validità dell’e-fattura, imposta di bollo, autofatture, esterometro: nuovi chiarimenti sulla fatturazione elettronica

 

 

Finalmente pubblicata un'altra circolare dell'Agenzia delle Entrate sul tema della fatturazione elettronica. Numerosi i chiarimenti forniti nelle 46 pagine della Circolare 14 del 17 giugno 2019, i cui principali sono:

  • che l’esterometro è riservato solo ai soggetti obbligati ad emettere fattura elettronica e ne sono, quindi, esclusi
    • i soggetti che si avvalgono del regime di vantaggio,
    • i forfetari
    • le associazioni sportive dilettantistiche che hanno conseguito proventi dalle attività commerciali fino a 65mila euro.
  • per l’anno 2019 gli operatori sanitari non devono emettere la fattura elettronica tramite il Sistema di Interscambio per prestazioni sanitarie rese nei confronti dei consumatori finali, a prescindere dall’invio dei relativi dati al Sistema Tessera Sanitaria. Questo vale anche per le fatture “miste”, ovvero che contengono sia prestazioni sanitarie che prestazioni accessorie in un unico documento. Anche se l’operatore fattura separatamente le spese sanitarie rispetto a quelle non sanitarie, queste ultime devono essere fatturate elettronicamente solo se non contengono alcun elemento da cui sia possibile desumere informazioni relative allo stato di salute del paziente.
  • nelle fatture elettroniche immediate via Sdi, che dal 1° luglio 2019 possono essere emesse entro 10 giorni e non più entro le 24 del giorno di effettuazione dell’operazione, va indicata la data di effettuazione dell’operazione o la data in cui è corrisposto in tutto o in parte il corrispettivo, mentre quella di avvenuta trasmissione è assegnata direttamente dallo Sdi. E’ sempre la data indicata nella fattura che va riportata nel registro delle vendite quando si annota il documento.
  • ai fini del versamento trimestrale dell’imposta di bollo contano solo le fatture transitate attraverso lo Sdi, correttamente elaborate e non quelle scartate. Il documento di prassi ricorda anche il servizio che rende preventivamente noto l’ammontare dell’imposta dovuta sulla base dei dati presenti nelle fatture inviate tramite Sdi, riportando l’informazione all’interno del portale Fatture e corrispettivi e consentendo il pagamento non solo tramite modelli F24, ma anche con addebito su conto corrente bancario o postale.

Il documento "Circolare 14" è allegato a questo articolo.

 

 

 
1 FILE ALLEGATO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato il 18/06/2019

Fonte: Fisco e Tasse

 

ISA: lettera ai Garanti del contribuente per chiedere la disapplicazione

Indici sintetici di affidabilità 2019: continuano le proteste dei commercialisti sulla loro applicazione. Chiesta la totale disapplicazione o la proroga al 30 settembre

 

 

ISA si o ISA no? E soprattutto ISA quando? Non si placano le proteste e le richieste dei commercialisti in merito agli ISA, gli indici sintetici di affidabilità fiscale che da quest'anno avrebbero dovuto sostituire in toto gli studi di settore in un'ottica di maggiore compliance tra fisco e contribuente. Il condizionale è d'obbligo, in quanto il rilascio dei software è avvenuto molto tardi e l'inserimento dei dati da parte dell'Agenzia delle Entrate è stato ancora successivo e risale solo all'11 giugno 2019.

In tutto ciò si inserisce l'annunciata proroga al 22 luglio per i versamenti delle dichiarazioni dei redditi ma non è ufficializzata, così contribuenti e intermediari non sanno se la proroga riguarderà tutti o solo coloro che applicano gli ISA.

A buttare benzina sul fuoco, le associazioni di categoria principali dei commercialisti chiedono chiarezza, e così l'Associazione Dottori Commercialisti (ADC) e l'Associazione Nazionale Commercialisti (ANC) si sono ora rivolte al Garante dei Contribuenti. In particolare, con un comunicato stampa del 14 giugo 2019 i Presidenti ADC Enzo De Maggio e ANC Marco Cuchel, in forza di quanto espressamente previsto dalla legge n. 212/2000 (c.d. Statuto del Contribuente), hanno interessato i Garanti del Contribuente sull’impossibilità della corretta applicazione degli Indici di Affidabilità Fiscale (ISA) in considerazione delle sostanziali criticità evidenziate e delle difficoltà che continuano ad essere segnalate dai professionisti. Hanno quindi inviato una lettera ai Garanti del Contribuente evidenziando l’obiettiva incertezza procedurale che non consente ai Professionisti di adempiere adeguatamente all’obbligo e di fornire la necessaria e corretta consulenza fiscale ai propri assistiti.

Nella missiva sono stati evidenziati, 

  • i gravi ritardi che hanno riguardato il provvedimento recante le regole di applicazione degli ISA, risalente allo scorso 10 maggio
  • i notevoli ritardi che ha caratterizzato il rilascio del software di elaborazione ISA, avvenuto formalmente appena lo scorso 10 giugno, con il programma effettivamente disponibile nel cassetto fiscale dei contribuenti solo dal giorno 11.

Per le due Associazioni l’intero impianto regolamentare, funzionale all’adempimento in parola, è da ritenersi in evidente contrasto con alcuni principi dello Statuto del Contribuente  e le condizioni attuali fanno sì che i commercialisti siano, loro malgrado nell’oggettiva impossibilità di analizzare compiutamente la nuova procedura e soprattutto
nell’impossibilità di informare adeguatamente i contribuenti che assistono sulle nuove procedure introdotte.
I Presidenti De Maggio e Cuchel rivolgendosi ai Garanti hanno chiesto loro “di prendere gli opportuni provvedimenti a tutela e in difesa dei contribuenti, nonché di acquisire indicazioni ufficiali circa le modalità di corretto adempimento degli obblighi tributari così da permettere altresì di evitare possibili implicazioni, anche di carattere penale, per violazioni in materia.”.
Le Associazioni ADC e ANC hanno quindi chiesto che sia valutata la possibilità di una totale disapplicazione degli indici ISA per l’anno d’imposta 2018 e, in alternativa, la possibilità del differimento della scadenza per il pagamento delle imposte, senza maggiorazioni, al 30 settembre 2019, tenuto conto del periodo di sospensione del mese di agosto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato il 14/06/2019

Fonte: ANC - Associazione Nazionale Commercialisti