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Comunicati stampa

 

Ricezione dati contabili dei 730-4: nuovo Provvedimento delle Entrate

Comunicazione per la ricezione in via telematica dei dati relativi ai modelli 730-4: nuove regole dell'Agenzia delle Entrate

 

 

L'Agenzia delle Entrate ha approvato ieri 12 marzo 2019 il modello “Comunicazione per la ricezione in via telematica dei dati relativi ai modelli 730-4 resi disponibili dall’Agenzia delle entrate”, con le relative istruzioni e specifiche tecniche per la trasmissione.
Il modello, deve essere utilizzato a partire da marzo 2019, consente ai sostituti d’imposta di adempiere l’obbligo di comunicare al fisco, anche tramite un intermediario abilitato, la sede telematica per la ricezione dei 730-4 dei propri dipendenti.
Come ogni anno, i sostituti d’imposta sono tenuti a indicare la sede telematica presso cui ricevere, dall’Agenzia delle entrate, il flusso con i risultati finali delle dichiarazioni 730 (modello 730-4) presentate nello stesso anno cui si riferisce la comunicazione. La trasmissione telematica del modello di comunicazione può essere effettuata anche tramite un intermediario incaricato. I sostituti appartenenti a un gruppo societario possono indicare la sede telematica di una società appartenente allo stesso gruppo.
Nel modello, inoltre, è presente anche la scheda per comunicare la cessazione del rapporto di delega, da utilizzare dal 15 settembre al 15 gennaio dell’anno successivo.

 

 

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Pubblicato il 13/03/2019

Fonte: Fisco e Tasse

 Fondi bilaterali e pensione con Quota 100

Anche i Fondi di solidarietà bilaterali in campo per agevolare l'accesso alla pensione Quota 100 . Quali sono i Fondi attualmente attivi

 

 

La parte più incisiva delle novità in materia pensionistica previste per il 2019  è  quella contenuta nel decreto legge 28 gennaio 2019, n. 4, in materia di disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni (G.U. n. 23 del 28 gennaio 2019), in vigore dal successivo 29 gennaio.
Il decreto contiene le due misure “bandiera” al centro della campagna elettorale di M5S e Lega e nucleo fondante del contratto di governo giallo-verde:

  1. nel primo caso di tratta dell'introduzione, a partire dal prossimo aprile, del reddito e della pensione di cittadinanza (Rdc) per i soggetti e i nuclei familiari in condizioni di particolare disagio economico e sociale;
  2. nel secondo parliamo del superamento delle legge Fornero con la ridefinizione dei requisiti minimi per l'accesso al pensionamento anticipato (Quota 100) accompagnata da misure per incentivare l'assunzione di lavoratori giovani.

 

Sebbene già nel passato sia stato fatto altrettanto (la c.d. riforma Fornero/Monti venne avviata con il decreto legge n. 201/2011), appare senz’altro discutibile la scelta di intervenire con lo strumento del decreto legge che, a mente dell’art. 77 Cost., presuppone la presenza di casi straordinari di necessità e d’urgenza che, ad onor del vero, appaiono poco rinvenibili in materia pensionistica, almeno con riguardo alle previsioni e ai profili che l’attuale legislatore intendeva regolamentare e/o novellare (in primis, anticipazione dell’età pensionabile per i lavoratori iscritti presso l'assicurazione generale obbligatoria, le gestioni speciali dei lavoratori autonomi, la gestione separata dell'Inps ed i fondi sostitutivi ed esclusivi dell'assicurazione generale obbligatoria), nonostante lo sforzo governativo sul punto di ritenere incompatibile con il percorso legislativo ordinario l’intervento sul c.d. reddito di cittadinanza (istituto questo che assorbe buona parte del d.l. n. 4/2019).

L'idea di fondo dell’intervento in materia pensionistica mutua essenzialmente dall’idea di ripristinare il vecchio sistema delle quote, abolito dalla riforma del 2011, consentendo così al lavoratore di sommare l'età anagrafica a quella contributiva per raggiungere un valore che consente l'uscita.
L’intervento in esame non si limita però alla (re)introduzione di una quota di accesso alla pensione anticipato di vecchiaia (nello specifico Quota 100), ma va oltre, intervenendo anche su altri profili pensionistici.

Con queste novità, allo stato, risultano quindi almeno cinque le chance di uscita, che possono interessare anche agli under 60:

  •  opzione donna per le lavoratrici dipendenti e autonome;
  • il canale riservato ai lavoratori precoci;
  • lo scivolo verso quota 100 finanziato con i fondi bilaterali;
  • l’isopensione verso la pensione di vecchiaia anticipata;
  • la RITA

 

 

Il ruolo dei Fondi bilaterali nella pensione Quota 100

A decorrere dal 29 gennaio 2019, i fondi di solidarietà bilaterali di settore di cui al d.lgs. n. 148/2015, oltre le finalità previste nello stesso, potranno  erogare un assegno straordinario per il sostegno al reddito a lavoratori che raggiungano i requisiti previsti  per l'accesso alla pensione “quota 100” entro il 31 dicembre 2021 (62 anni e 38 di contributi) e ferma restando la medesima modalità di finanziamento.

E' ciò che prevede il decreto 4-2019  in attesa della riforma dei Fondi di solidarietà  che dovrebbe risolvere   esigenze   di   innovazione   delle organizzazioni   aziendali   e   favorire   percorsi   di    ricambio generazionale, anche   mediante   l'erogazione di prestazioni previdenziali integrative finanziate con i fondi interprofessionali,

Va sottolineato che l'assegno straordinario potrà essere erogato solo in presenza di accordi collettivi   di   livello   aziendale   o   territoriale sottoscritti con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale,  nei quali sia  stabilito,  a garanzia dei livelli occupazionali il numero di lavoratori da assumere in sostituzione dei lavoratori che accedono a tale prestazione.

In altre parole, emerge la possibilità di accedere alla pensione con “quota 94”, atteso che quest'anno i lavoratori potranno lasciare il lavoro (anche) con almeno 59 anni di età e 35 anni di contribuzione al 31.12.2018, a fronte di un impegno dell’azienda ad assumere nuovi lavoratori, riconoscendo agli interessati un assegno straordinario erogato dai fondi di solidarietà bilaterali.

Ricordiamo che nell'ambito delle prestazioni  previste dall'art. 32 del d.lgs. n. 148/2015, i Fondi di solidarietà provvedono, a loro carico e previo il versamento agli stessi Fondi della relativa provvista finanziaria da parte dei datori di lavoro, anche al versamento della contribuzione correlata a periodi utili per il conseguimento di qualunque diritto alla pensione anticipata o di vecchiaia, riscattabili o ricongiungibili precedenti all'accesso ai Fondi di solidarietà.
Dette disposizioni si applicano ai lavoratori che maturano i  requisiti  per  fruire  della prestazione straordinaria senza ricorrere ad operazioni di riscatto o ricongiunzione, ovvero  a  coloro  che  raggiungono  i  requisiti  di accesso alla prestazione straordinaria per  effetto  del  riscatto  o della ricongiunzione.; le relative risorse sono versate  ai  Fondi  di solidarietà  dal  datore  di  lavoro  interessato  e   costituiscono specifica fonte di finanziamento riservata alle prescritte finalità.
I predetti versamenti sono deducibili ai sensi della normativa vigente.
I previsti accordi sindacali dovranno essere depositati, entro 30 giorni dalla loro sottoscrizione, con   le   modalità   già individuate per questi atti, presso il competente Ispettorato territorial del lavoro.
Le disposizioni appena indicate si applicano anche ai fondi bilaterali già costituiti o in corso di costituzione.

 

 

I Fondi bilaterali oggi attivi

 I fondi bilaterali di solidarietà  attivi ad oggi sono i seguenti:

  • Artigianato
  • Assicurazioni
  • Credito
  • Credito cooperative
  • Ferrovie dello Stato
  • FIS (Fondo di integrazione salariale)*
  • Fondo residuale**
  • Lavoratori somministrati
  • Ormeggiatori e barcaioli dei porti italiani
  • Poste italiane
  • Provincia di Bolzano
  • Provincia di Trento
  • Solimare***
  • Trasporto aereo
  • Trasporto pubblico
  • Tributi erariali

* Previsto per i datori di lavoro con più di 5 dipendenti di settori non coperti da cig e che non hanno costituto fondi di solidarietà bilaterali
** Riferito ai lavoratori di aziende con più di 15 dipendenti escluse dal campo di applicazione della cig o dei fondi del proprio settore di appartenenza e che non abbiano costituito fondi bilaterali
*** Fondo di solidarietà del settore marittimo    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato il 11/03/2019

Fonte: Fisco e Tasse

 

 

 

 

 Fisco, adesso scatta l'allarme: così aumenteranno le tasse

Rincari in arrivo sull'Imu delle seconde case e sulle addizionali Irpef. L'81 per cento dei Comuni pronto per gli aumenti

 

Scatta ancora l'allarme Fisco. A lanciarlo è la Cgia di Mestre che di fatto accende un faro sui probabili aumenti che arriveranno nel corso di questo anno sull'addizionale Irpef e sull'Imu sulle seconde case.

 

 

 

Il tutto in un quadro in cui la disponibilità economica delle famiglie subisce un'altra forte contrazione con una frenata sui consumi. "Avendo rimosso con la manovra di Bilancio 2019 il blocco delle aliquote dei tributi locali introdotto nel 2015 dall'allora Governo Renzi, è molto probabile che molti Sindaci torneranno ad innalzarle", fa sapere la Cgia di Mestre.

Di fatto le cifre lasciano poco spazio all'interpretazione. Su 8000 Comuni, l'81% ha i margini per aumentare l'Imu sulle seconde case e addirittura l'85% per innalzare l'addizionale Irpef. Poi c'è un altro aspetto che va considerato: alcuni sindaci potrebbero innalzare la quota di competenza Imu sui capannoni almeno fino alla soglia che non consente agli imprenditori di pagare di più di quanto realmente fatto nel 2018. Il motivo di un aumento in questa direzione è presto detto: tra il 2010 e il 2017 le manovre di finanza pubblica a carico delle Autonomie locali hanno comportato una contrazione delle risorse disponibili pari a 22 miliardi di euro. E ad avere le casse vuote sono proprio i Comuni che potrebbero sfruttare l'occasione per poter alzare le imposte. Su questo punto la Cgia non ha dubbi: "È pertanto evidente che molti Sindaci, a fronte dei tagli ai trasferimenti avvenuti in questi anni, se avranno la possibilità non si lasceranno certamente sfuggire l'occasione di mettere mano alle entrate, agendo sulla leva fiscale". Insomma potrebbe esserci un'altra stangata dietro l'angolo...

 

 

 

 

 

 

Fonte: il Giornale.it