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Comunicati stampa

 Dal fisco all'Alta Velocità nel Sud, il piano del governo

Italia Green, Cashless, riforma abuso ufficio e incentivi turismo

 

 

Nove punti, 137 progetti: Giuseppe Conte si era presentato con questa proposta agli Stati Generali iniziati otto giorni fa. Una proposta composita, in cui compaiono macro-riforme di lungo periodo ma anche progetti di più immediata realizzazione, come quelli che puntano sul rilancio dei cantieri e delle infrastrutture, a partire dall'Alta Velocità al Sud. Tre le direttive: "modernizzazione, robusta transizione energetica, inclusione"; spiega il premier. E poi ci sono le proposte "emerse" a Villa Pamphilj, l'ultima delle quali è anche quella forse più di rottura: l'ipotesi di un abbassamento dell'Iva. Il piano occuperà il governo da qui a settembre, quando Conte lo presenterà in Ue in vista del varo del Recovery Fund. Ma, assicura il premier, il governo si metterà al lavoro sin da ora, con un primo draft del Recovery Plan che si vorrebbe pronto nel giro di una settimana.
    

RIFORMA FISCO. Caldeggiata inizialmente dal M5S, la riforma di un fisco, nella direzione di una maggiore "equità ed efficienza", è diventata uno dei pilastri del piano di rilancio del governo. Tutta da decifrare resta la direttiva sulla quale il governo vuole dare avvio alla riforma. Una delle misure su cui Conte vuole certamente puntare è un sistema di fiscalità di vantaggio per gli imprenditori che operano al Sud. Già a luglio, invece, il premier vuole mettere in campo un taglio al cuneo fiscale "con beneficio per i lavoratori". E c'è una novità dell'ultim'ora: il possibile abbassamento dell'Iva per dare spinta ai consumi.
    

INFRASTRUTTURE. E' uno dei progetti sui quali Conte e Italia Viva hanno siglato la tregua. L'obiettivo è "un'Italia iperconnessa", con un forte rafforzamento della rete ferroviaria. E il primo traguardo potrebbe essere il via alla realizzazione di una linea di Alta Velocità da Brindisi a Napoli, parte della cosiddetta "Diagonale del Mediterraneo".
    Legato al piano shock su infrastrutture e cantieri è la riforma del codice degli appalti: ci saranno tempi più rapidi ma uno stretto controllo sulle infiltrazioni della criminalità, è il mantra del capo del governo. E, spiega il premier, la riforma dell'abuso di ufficio è stata una delle proposte "più condivise" ai tavoli di Villa Pamphilj.
    

ITALIA DIGITALE. E' il primo dei nove punti che Conte ha portato al tavolo di Villa Pamphilj. Da qui passa anche il grande nodo di una rete unica e nazionale di fibra ottica, che nelle prossime settimane potrebbe vedere coinvolte Tim e Open Fiber.
    Certo il rilancio del piano Cashless, attraverso cui il governo, con un bonus ai consumatori, vuole promuovere i pagamenti digitali combattendo, al tempo stesso, l'evasione.
   

 ITALIA SOSTENIBILE. E' uno dei progetti sui quali il governo punta con maggior convinzione a "sedurre" l'Europa in vista del Recovery Fund. La transizione energetica, il progetto Zero Rifiuti in discarica, la creazione di distretti industriali per l'economia circolare, la riconversione in chiave di sostenibilità di diverse aziende sono alcuni dei tasselli del Green Plan italiano, del quale fanno parte anche i bonus messi in campo per promuovere la "Mobilità dolce". E, in questo contesto, figura anche il delicato dossier dell'Ilva: il suo futuro, e in particolare l'impegno dello Stato, passa anche per la transizione energetica dello stabilimento.
   

 IMPRESE E LAVORO. E' stato il grande terreno di scontro tra governo e Confindustria. La tutela del reddito dei lavoratori e una riforma organica della Cig sono due dei punti fondamentali di questo comparto. A ciò si aggiunga il progetto Impresa 4.0 Plus - con il sostegno ai progetti di automazione, intelligenza artificiale, blockchain e per la transizione green dei sistemi produttivi - e il Patto su Export e Made in Italy firmato alla Farnesina prima dell'inizio degli Stati Generali. E poi ci sono le categorie in sofferenza. "Alcune non sono neanche ripartite", ammette Conte assicurando sin dalle prossime settimane incentivi per il comparto del turismo.
    

P.A. e SBUROCRATIZZAZIONE. I ritardi sulla Cig e sui bonus ex Covid hanno posto l'accento sull'obiettivo della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Una business school pubblica per conferire ai dirigenti un profilo manageriale, un sistema che consenta di velocizzare i tempi della burocrazia, con tanto di 'cronometro', passando per la messa in connessione delle banche dati: questi alcuni dei pilastri del piano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato il 21 giugno 202021:04

Fonte: Redazione ANSA

 

Novità ISA del Decreto Rilancio spiegate dalla Agenzia delle Entrate

ISA come strumento idoneo a cogliere la specificità del contribuente: lo spiega la circolare n 16/E

 

 

La circolare n. 16/E del 16 giugno dell'Agenzia delle Entrate esplicita la ratio delle modifiche apportate dall'art 148 del Decreto Rilancio alla disciplina degli ISA.

Stando alla circolare le nuove disposizioni del Decreto Rilancio introducono una disciplina eccezionale, che non modifica l’art. 9 bis del DL n. 50 /2017 istitutivo degli ISA, ma prevede di far fronte a specifiche esigenze. 

Nel dettaglio:

  • al comma 1 dell’art 148 si disciplina un intervento limitato ai periodi di imposta in corso al 31 dicembre 2020 e 2021 finalizzato a tenere conto degli effetti di natura straordinaria della crisi economica e dei mercati conseguente all’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del COVID-19;
  • al comma 2 dell’art 148 si disciplina un intervento limitato ai soli periodi d’imposta in corso al 31 dicembre 2018 e 2020 finalizzato alla individuazione di particolari modalità di svolgimento delle attività di analisi del rischio basate sull’esito della applicazione degli ISA.

Si ricorda che come chiarito dalla Circolare n.17/2019, gli ISA sono anche uno strumento per individuare le posizioni più a rischio di evasione e utili per la successiva fase dei controlli.

Infatti, ai sensi del comma 14 dell’art 9 bis i livelli di affidabilità fiscale dei contribuenti vengono usati anche nel definire specifiche strategie di controllo basate su analisi del rischio di evasione fiscale.

 

Ciò premesso il comma 2 dell’art 148 del Decreto Rilancio introduce proprio delle novità in merito alle suddette strategie adottate dall’ Agenzia delle Entrate nonché della Guardia di Finanza prevedendo che:

  • limitatamente al periodo di imposta 2018, siano effettuate tenendo conto anche del livello di affidabilità fiscale derivante dall’applicazione degli ISA relativo al periodo di imposta 2019;
  • limitatamente al periodo d'imposta 2020, siano effettuate tenendo conto anche del livello di affidabilità fiscale più elevato derivante dall’applicazione degli ISA per i periodi d’imposta 2018 e 2019.

 

La Circolare 16/E spiega che la ratio di questo intervento va ricercata:

  • nelle difficoltà correlate al primo periodo d’imposta di applicazione degli ISA (2018)
  • negli effetti sull’economia e sui mercati conseguenti all’emergenza sanitaria (2020)

 

Per quanto riguarda il 2018 trattandosi del primo anno di applicazione degli indicatori, l’agenzia nel definire le strategie di controllo basate su analisi del rischio di evasione dovrà tenere conto del livello di affidabilità delle due annualità 2018 e 2019. Solo se il contribuente avrà un punteggio basso in entrambe le annualità allora occorrerà valutare la posizione dello stesso ai fini del rischio di evasione. Si precisa che il provvedimento del Direttore della agenzia del 10 maggio 2019 ha previsto che ai fini della definizione delle specifiche strategie di controllo basate su analisi del rischio di evasione tiene conto di un livello di affidabilità minore o uguale a 6.

Per quanto riguarda invece il 2020 appare evidente come il legislatore non voglia basare l’analisi del rischio di evasione fiscale solo su una annualità interessata da emergenza da covid ma su un periodo più ampio tenendo conto delle annualità 2018 e 2019.

La circolare chiarisce inoltre che “Al fine di favorire il più possibile ogni attività idonea a cogliere le specificità dei contribuenti viene, altresì, previsto che l’individuazione delle informazioni possa avvenire senza tener conto dei limiti temporali previsti all’articolo 9-bis, comma 4, secondo periodo, del decreto e che l’approvazione degli ISA e la loro eventuale integrazione possano avvenire rispettivamente fino al 31 marzo e al 30 aprile dell’anno successivo a quello di applicazione.”

Tale spostamento dei termini introdotto dal decreto rafforza la capacità di adattamento degli ISA ad eventi inattesi e straordinari come l’emergenza sanitaria provocata dalla diffusione del COVID-19.

Il comma 1 dell’articolo 148 del “decreto Rilancio” spostando al 30 aprile dell’anno successivo a quello di applicazione, il termine per le integrazioni degli indici, con effetti significativi sulle diverse tempistiche dell’intero processo di elaborazione ed aggiornamento degli ISA, ha voluto riconoscere ancora più tempo per svolgere tutte le analisi e le elaborazioni necessarie a tenere in adeguata considerazione gli effetti economici prodotti dall’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Inoltre, le situazioni di natura straordinaria che causano mutamenti imprevedibili nelle condizioni di svolgimento delle attività economiche o delle aree territoriali, rappresentano un elemento di cui gli ISA dovrebbero essere in grado “sempre” di tenere conto, ai fini della capacità degli stessi a rappresentare la realtà delle attività economiche cui si riferiscono, come prevede il richiamato comma 2 dell’articolo 9-bis del decreto.

Gli interventi prescritti dall’articolo 148 in commento, infatti, dovranno essere idonei a rendere rappresentativi gli ISA per il “campione di riferimento” individuando gli effetti della crisi epidemiologica.

Qualora, le specifiche modalità di svolgimento dell’attività del singolo contribuente siano profondamente diverse da quelle del campione riferibile alla gran parte dei soggetti che svolgono la specifica attività utilizzato nella fase di aggiornamento degli ISA  il contribuente potrà dichiarare la presenza di una ipotesi di non normale svolgimento delle attività.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato il 19/06/2020

Fonte: Agenzia delle Entrate

 

Decreto legge 52 2020: Cassa integrazione COVID

DECRETO-LEGGE n. 52 /2020 Ulteriori misure urgenti in materia di trattamento di integrazione salariale, proroga di termini in reddito di emergenza e di emersione di rapporti di lavoro

 

 

E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 151 del 16 giugno 2020  il Decreto legge n. 52 del 16 giugno 2020 " Ulteriori misure urgenti in materia di trattamento di integrazione salariale, nonche' proroga di termini in materia di reddito di emergenza e di emersione di rapporti di lavoro. "

Il decreto entra in vigore oggi 17 giugno 2020.

Si compone dei seguenti 5 articoli :

Art. 1         Norme speciali in materia di trattamento ordinario di integrazione salariale e assegno ordinario -    1. In deroga a quanto previsto dagli articoli 19, 20, 21 e  22  del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18,  convertito,  con  modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020,  n.  27,  e  successive  modificazioni  e integrazioni, esclusivamente per  i  datori  di  lavoro  che  abbiano interamente fruito del periodo  precedentemente  concesso  fino  alla  durata massima di quattordici settimane, e'  possibile  usufruire  di  ulteriori   quattro   settimane   anche   per   periodi    decorrenti  antecedentemente al 1° settembre 2020Resta ferma la durata  massima di  diciotto  settimane  considerati   i   trattamenti   riconosciuti  cumulativamente sia ai sensi degli articoli 19, 20, 21 e 22,  sia  ai sensi del presente comma, mediante il riconoscimento  delle  medesime  ulteriori massime quattro settimane, nel limite di 1.162,2 milioni di euro per l'anno 2020, 

Art. 2:   Modifica dei termini per la presentazione   della domanda di Rem:  1. In deroga a quanto  previsto  dall'articolo  82,  comma  1,  del  decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, le domande  per  il  Reddito  di  emergenza possono essere presentate entro il 31 luglio 2020.
 Art. 3:  Modifica dei termini per la presentazione delle domande di  emersione    di rapporti di lavoro irregolare  e  di  rilascio  di  permesso  di    soggiorno temporaneo.
  1. In deroga a quanto previsto  dall'articolo  103,  comma  5,  del  decreto-legge 19 maggio 2020, n.  34,  le  domande  di  emersione  di  rapporti di lavoro e di rilascio di permesso di soggiorno temporaneo,  di cui  ai  commi  1  e  2  del  predetto  articolo,  possono  essere  presentate entro il 15 agosto 2020.
Art. 4:  Disposizioni in materia di allocazione delle  risorse  disponibili  a   legislazione vigente  

Art. 5: Entrata in vigore.
 

 

 

 

1 FILE ALLEGATO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Forma Giuridica: Normativa - Decreto Legge
Numero 52 del 16/06/2020
Fonte: Gazzetta Ufficiale