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 Nuova IMU 2020: le misure allo studio del Governo

Legge di bilancio 2020: fusione tra IMU e TASI con aliquota unica. Cosa prevedono le bozze in circolazione

 

 

E' in corso di svolgimento il cantiere della manovra finanziaria 2020, che parte dalla necessità di trovare 23 miliardi di euro per evitare l'attivazione delle clausole di salvaguardia IVA che provocherebbero un aumento delle aliquote a partire dal 1° gennaio 2020. Oltre a questo obiettivo, come sempre, sono molte le misure allo studio del Governo (si legga l'articolo Collegato fiscale 2020: le novità in arrivotra cui modifiche alla disciplina dell'IMU.

Lo scopo principale della  cd. "nuova IMU" è la fusione tra l'imposta municipale unica con la TASI (tributo per i servizi indivisibili) oltre che una semplificazione del sistema che prevederebbe una sola aliquota. L'applicazione di queste due imposte oggi è infatti particolarmente complessa e dispersiva, e questo non ha permesso la predisposizione per i contribuenti di dichiarazioni IMU-TASI precompilate, così come invece avviene per le dichiarazioni dei redditi. Per questa semplificazione sarà però necessario almeno fino al 2021.

La fusione di IMU e TASI nella cd. nuova IMU prevede inoltre un l'aliquota pari 0,86 per mille, corrispondente agli attuali:

  • 0,76 per mille dell'IMU
  • 0,10 per mille della TASI.

La nuova IMU non dovrebbe avere conseguenze sui bilanci dei Comuni che anzi rispetto adesso potranno beneficiare di una maggiore flessibilità potendo comunque scegliere tra azzerare le aliquote o applicarle.

Queste misure allo studio sono indiscrezioni di quanto sarà contenuto nel decreto fiscale collegato alla Legge di bilancio 2020 ma vanno prese come tali, pertanto, come sempre, per sapere esattamente come sarà riformata la tassazione sugli immobili occorre aspettare la presentazione del testo ufficiale della Legge di bilancio 2020.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato il 14/10/2019

Fonte: Fisco e Tasse

 

 Collegato fiscale 2020: le novità in arrivo

Decreto fiscale collegato alla Legge di bilancio 2020: stretta rimborsi 730, forfettari, flat tax a rischio e modifiche a IMU e TASI. Le misure allo studio del Governo

 

 

 

Giorni di fuoco per il Governo giallorosso che si trova a presentare a brevissimo giro il decreto fiscale collegato alla Legge di bilancio 2020. Come sempre, il problema sono le risorse necessario per attuare le diverse politiche, quest'anno aggravato dalla necessità di reperire 23 miliardi solo per disinnescare le clausole di salvaguardia che provocherebbero dal 1° gennaio 2020 un aumento alle aliquote IVA. Uno dei pilastri del nuovo Esecutivo è la lotta all'evasione fiscale, così da aver maggiori entrate su cui poter poi fondare ulteriori misure.

La prossima settimana dovrebbe essere presentato il testo del decreto fiscale collegato alla Legge di bilancio 2020, che dovrebbe anche contenere le misure della lotta all'evasione da cui i tecnici si aspettano nuove entrate. Vediamo quali proposte sono in fase di valutazione:

  1. modifiche ai rimborsi che scaturiscono dalle dichiarazioni dei redditi "730" e "Redditi". Infatti dai rimborsi potrebbe essere direttamente detratto l'importo di cui il contribuente è debitore verso l'Erario.
  2. modifiche al regime forfettario con aliquota al 15% per i redditi fino a 65.000 euro. Lo scopo è sempre la riduzione dell'evasione fiscale e pertanto saranno introdotti nuovi limiti di accesso/permanenza nel regime, con particolare attenzione alla presenza o meno di dipendenti. Per lo stesso motivo è quasi sicura l'abolizione del regime agevolato con aliquota al 20% per i redditi fino a 100.000 euro.
  3. modifiche all'IMU e TASI che probabilmente saranno fuse insieme in una tassa unica sul mattone, e sulle quali sarà concesso maggior potere di controllo e riscossione da parte dei Comuni grazie anche all'accesso alle banche dati di cui è già in possesso l'Agenzia delle Entrate-Riscossione. L'obiettivo della norma sarebbe quello di semplificare le imposte sul mattone e fondare il calcolo su dati reperibili dagli enti locali, così da permettere la predisposizione di modelli precompilati da spedire ai contribuenti.
  4. Creazione di un anagrafe digitale in cui i contribuenti potranno verificare la propria posizione fiscale
  5. stretta sulle compensazioni dei crediti: se l'importo Ires, Irpef e Irap da compensare è maggiore di 5.000 euro , sarà necessario indicarlo nella dichiarazione dei redditi. Lo scopo di questa misura è ridurre le cd. "Compensazioni indebite".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato il 10/10/2019

Fonte: Fisco e Tasse

 

Conservazione fatture elettroniche anche per gli operatori IVA

E-fattura: online il portale dell'Agenzia delle Entrate per la consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche per i professionisti

 

 

Con un comunciato stampa l'Agenzia delle Entrate ha annunciato sul proprio sito che è disponibile sul portale Fatture e corrispettivi, la funzionalità che consente agli operatori Iva di aderire al servizio di consultazione e acquisizione delle proprie fatture elettroniche. Per accedere al proprio archivio di e-fatture trasmesse fin dal 1° gennaio 2019 è necessario aderire al servizio di consultazione entro il prossimo 31 ottobre.  

Attenzione va prestata al fatto che

  • dopo il 31 ottobre 2019, in caso di mancata adesione, le fatture elettroniche non saranno più consultabili ed entro il 30 dicembre 2019 l’Agenzia provvederà a cancellare i file xml, in linea con le soluzioni individuate con il Garante privacy (Provvedimento del 21 dicembre 2018).
  • è possibile aderire anche dopo il 31 ottobre 2019, ma in tal caso saranno visibili solo le fatture emesse/ricevute dal giorno successivo a quando l’adesione è stata effettuata

In generale, nel caso di adesione effettuata da almeno una delle parti – cedente/prestatore o cessionario/committente – l’Agenzia delle entrate memorizza i dati dei file delle fatture elettroniche e li rende disponibili in consultazione esclusivamente al soggetto che ha effettuato l’adesione. Ovviamente è sempre possibile anche recedere dal servizio, con la conseguenza che le fatture emesse/ricevute non saranno più consultabili dal giorno successivo.

Stessa opportunità anche per i consumatori finali, che possono sottoscrivere l’adesione al servizio nell’area riservata di Fisconline. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato il 07/10/2019

Fonte: Fisco e Tasse