Layout Type

Presets Color

Background Image

Notizie

 

Resto al sud ulteriore contributo a fondo perduto nel Decreto Rilancio

Liquidità a fondo perduto per le imprese Resto al Sud: il decreto Rilancio prevede un ulteriore contributo a copertura del fabbisogno di circolante

 

 

L’art 245 del Decreto Rilancio prevede misure di sostegno per i beneficiari del programma Resto al sud istituito dall’art 1 del decreto-legge n 91/2017 (convertito con modificazioni dalla legge n 213/2017) recante misure urgenti per la crescita economica del Mezzogiorno.

Scopo dell’art. 245 è quello di salvaguardare continuità aziendale e livelli occupazionali ai fruitori della suddetta misura, oltre che quello di far fronte alla crisi di liquidità scaturita dalla emergenza da covid 19.

I fruitori di Resto al Sud possono accedere (nei limiti di quanto previsto al comma 4 dello stesso art.245 del Decreto Rilancio) ad un ulteriore contributo a fondo perduto a copertura del capitale circolante in misura, stabilita dal Regolamento UE n.1407/2013 della Commissione pari a:

  • 15.000 euro per le attività di lavoro autonomo e libero professionali esercitate in forma individuale
  • 10.000 euro per ciascun socio fino ad un importo massimo di 40.000 euro per ogni società

Stando a quanto previsto per avere accesso al contributo occorre rispettare le seguenti condizioni:

  • avere completato il programma di spesa finanziato dalla suddetta misura agevolativa
  • essere in possesso dei requisiti attestanti il corretto utilizzo delle agevolazioni e non trovarsi in una delle dieci condizioni che determinano la revoca totale o parziale delle agevolazioni (previste dall’art. 13, co. 1, del D.M. n. 174 del 2017);
  • avere adempiuto, al momento della domanda, agli oneri di restituzione delle rate del finanziamento bancario pari al 65 per cento del finanziamento complessivo (che viene rimborsato entro otto anni dall'erogazione del finanziamento, di cui i primi due anni di pre-ammortamento, ai sensi dell’art.7, co. 3, lett. b) e co. 4 del D.M. 174/2017.

Il contributo in oggetto viene erogato in una unica soluzione da Invitalia, soggetto gestore del programma, una volta effettuate le verifiche  sopra elencate, e contestualmente alla erogazione della quota a saldo (di cui allart11 comma 5 del Decreto 174/2017) ossia entro tre mesi dalla data di ultimazione del programma di spesa, ovvero entro 60 giorni dalla presentazione della relativa richiesta qualora sia stata completata l’erogazione delle risorse.

Ricordiamo che Resto al sud favorisce la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria).

L’incentivo è riservato a chi ha un’età compresa tra i 18 e i 45 anni e finanzia attività produttive (esercitate in forma individuale o di società) nei settori:

  • industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura
  • fornitura di servizi alle imprese e alle persone
  • turismo
  • attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria)

Sono escluse le attività agricole e il commercio

Resto al Sud copre fino al 100% delle spese con un limite di 50.000 euro per ogni richiedente, arrivando a un massimo di 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci.

I fondi disponibili ammontano a 1 miliardo e 250 milioni di euro.

Per accedervi non ci sono bandi, scadenze o graduatorie ma le domande vengono valutate in base all’ordine cronologico di arrivo su specifica piattaforma attivata da Invitalia sul suo sito internet.

Il programma copre spese per:

  • ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa)
  • macchinari, impianti e attrezzature nuovi
  • programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione
  • spese di gestione (materie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative), massimo 20% del programma di spesa.

Attenzione va prestata al fatto che non sono ammissibili le spese di progettazione e promozionali, le spese per le consulenze e per il personale dipendente.

Le agevolazioni coprono il 100% delle spese ammissibili e sono composte da:

35% di contributo a fondo perduto
65% di finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI 
(Gli interessi sono interamente a carico di Invitalia)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato il 26/05/2020

Fonte: Fisco e Tasse

 

SURE: approvato il piano per la cassa integrazione europea

Il Consiglio europeo adotta SURE lo strumento che sostiene temporaneamente l’incremento della spesa pubblica dei governi per i regimi di riduzione dell’orario lavorativo

 

 

Il Consiglio europeo ha adottato SURE (Support to mitigate unemployment risks in Emergency), lo strumento  destinato a sostenere temporaneamente l’incremento della spesa pubblica dei governi dei Paesi membri "connesso ai regimi di riduzione dell’orario lavorativo e a misure analoghe, al fine di aiutarli a proteggere i posti di lavoro e, così facendo, tutelare i dipendenti e i lavoratori autonomi (ndr compresi quindi i professionisti) dal rischio di disoccupazione e perdita di reddito a seguito della pandemia di Covid-19″.

Sono stanziati   100 miliardi di euro  per integrare, quindi, le misure nazionali e le sovvenzioni normalmente erogate   nel quadro del Fondo sociale europeo . Inoltre, su richiesta dello Stato membro beneficiario e se le circostanze consentono un miglioramento del tasso di interesse sul prestito, la Commissione potrà rifinanziare in tutto o in parte il prestito inizialmente assunto o ristrutturare le corrispondenti condizioni finanziarie.

“La pandemia di Covid-19 costituisce una sfida eccezionale per l’Europa – si legge nel comunicato stampa pubblicato dal Consiglio europeo – in quanto mette a rischio la vita e i mezzi di sussistenza di numerose persone. Al di là delle implicazioni per la salute pubblica, la pandemia ha anche causato enormi perturbazioni economiche e sociali, obbligando molte imprese a ricorrere al sostegno pubblico per salvaguardare l’occupazione. SURE sarà una rete di sicurezza vitale per proteggere i posti di lavoro e i lavoratori, in quanto garantisce che gli Stati membri dispongano dei mezzi necessari per finanziare misure di lotta contro la disoccupazione e la perdita di reddito, nonché alcune misure nel settore sanitario”.

Per fornire agli Stati membri richiedenti assistenza finanziaria a condizioni favorevoli, la Commissione raccoglierà fondi sui mercati internazionali dei capitali per conto dell’UE. I prestiti concessi a titolo di SURE saranno sostenuti dal bilancio dell’UE e da garanzie fornite dagli Stati membri in funzione della loro quota nell’RNL dell’Unione. L’importo totale delle garanzie sarà di 25 miliardi di euro.

SURE diventerà disponibile dopo che tutti gli Stati membri avranno fornito le loro garanzie e sarà in seguito operativo fino al 31 dicembre 2022. Su proposta della Commissione, il Consiglio può decidere di prorogare il periodo di disponibilità  per periodi supplementari di 6 mesi, se dovessero persistere  ancora gravi perturbazioni economiche causate dalla pandemia di Covid-19.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato il 25/05/2020

Fonte: Consiglio Unione Europea

 

Decreto Rilancio ed Ecobonus al 110%: detrazione, sconto in fattura o cessione del credito? Ecco come funziona

Le agevolazioni previste per le ristrutturazioni edilizie, il miglioramento dell’efficienza energetica o antisismica, il rifacimento delle facciate, gli impianti solari e fotovoltaici, le colonnine per la ricarica di veicoli elettrici sono interessanti: ma quando spettano e qual è la modalità più conveniente? Ecco una sintesi

 

 

Il Decreto Rilancio varato dal governo Conte prevede il Superbonus al 110 per cento per le ristrutturazioni edilizie, i lavori di riqualificazione energetica e il miglioramento antisismico. Prevalentemente tutto in riferimento alla prima casa, anche se va precisato che possono rientrare nei benefici anche talune seconde case (in pratica quelle facenti  parte di un condominio). Sulla base delle disposizioni è possibile fruire di una detrazione, oppure di uno sconto in fattura o della cessione del credito.

 

Per una definitiva chiarezza in merito all’utilizzo delle previsioni bisognerà attendere il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate con le modalità attuative, ma si può già fare una sintesi di come utilizzarle seguendo tra le altre le utili indicazioni fornite da Quifinanza.it.

 

Lavori del 2020 e 2021

Si parla di lavori sostenuti nel 2020 e 2021. Solo questi potranno godere della detrazione, dello sconto in fattura o della cessione del credito. I lavori in questione sono in particolare quelli di riqualificazione energetica e riduzione del rischio sismico per i quali è prevista la nuova detrazione al 110% dal primo luglio 2020 al 31 dicembre 2021.

I lavori che rientrano

Sono quelli riguardanti le ristrutturazioni edilizie, ovvero i lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, effettuati sulle parti comuni degli edifici condominiali. Compresi anche i lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, sulle singole unità immobiliari. Per essere più pratici si tratta dei lavori a cui si applica il 50% di detrazione fino a un tetto di spesa di 96mila euro (ex articolo 16-bis, comma 1, lettere a, b, del testo unico delle imposte sui redditi, dpr 917/1986).

Quelli per l’efficienza energetica, ovvero i lavori di riduzione fabbisogno energetico, miglioramento termico edificio, pannelli solari, sostituzione impianti riscaldamento (interventi agevolati con l’ecobonus al 65% previsti dall’articolo 14 del dl 63/2013).

Gli interventi antisismici, ovvero i lavori che riducono il rischio sismico nelle zone 1, 2 e 3, in base alla classificazione del rischio sismico (ex articolo 16, commi 1-bis e 1-ter, del decreto legge 63/2013).

I lavori di recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti, compresi i lavori di sola pulitura o tinteggiatura esterna, ovvero i lavori agevolati con il nuovo bonus facciate introdotto dalla manovra 2020 (articolo 1, comma 219, legge 160/2019).

Rientrano inoltre l’installazione di impianti solari fotovoltaici e l’installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici (articolo 16-ter dl 63/2013).

 

La detrazione

Quando si tratta di tali lavori potrà essere applicata direttamente in dichiarazione la relativa detrazione prevista: il 110%, il 65% e così via.

Lo sconto in fattura e la cessione del credito

Al posto della detrazione si potrà tuttavia scegliere tra due altre possibilità

1)  Lo sconto in fattura

2)  La cessione del credito.

Nel primo caso la somma corrispondente alla detrazione prevista potrà essere scalata sul corrispettivo dovuto a chi ha effettuato il lavoro. Il fornitore della prestazione potrà a sua volta recuperare la somma applicando un credito d’imposta. Avrà anche la possibilità di una successiva cessione del credito ad altri, compresi istituti di credito o intermediari finanziari.

Nel secondo caso potrà esserci la trasformazione dell’importo corrispondente in credito d’imposta. Ci sarà la facoltà di cessioni successive ad altri, compresi istituti di credito o intermediari finanziari.

A proposito di compensazione

Il credito di imposta si potrà utilizzare anche in compensazione. Ciò avverrà in base alle rate residue di detrazione non fruite, e in base alla medesima ripartizione in quote annue con cui sarebbe avvenuta la detrazione. L’eventuale quota di credito d’imposta inutilizzata nell’anno si potrà fruire negli anni successivi. Non potrà però essere richiesta a rimborso.

Previsti controlli e recupero di quanto fruito indebitamente

Queste le disposizioni più importanti sull’argomento. La normativa varata col Decreto Rilancio contempla tuttavia, sarà bene non dimenticarlo, anche altre disposizioni come quelle inerenti i controlli e il recupero dei benefici indebitamente utilizzati.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

21 maggio 2020

Fonte: TISCALI news