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E' il provvedimento pubblicato dall'Agenzia delle Entrate il 26 aprile 2021.

ISA: come accedere al regime premiale per il 2020

Per il calcolo, è necessaria l'acquisizione degli ulteriori dati, anche in modalità massiva.

ISA 2021, tutto pronto per l’applicazione della pagella dell’imprenditore.

Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate pubblicato il 26 aprile definisce punteggi e regole per l’accesso ai premi per l’affidabilità fiscale.

Ai fini del calcolo degli ISA in dichiarazione dei redditi 2021, sarà necessaria l’acquisizione degli ulteriori dati predisposti dall’Agenzia delle Entrate.

Le istruzioni operative sono contenute nel provvedimento del 23 aprile, che conferma la doppia via per l’acquisizione massiva dei dati da parte dei soggetti delegati o non al Cassetto Fiscale.

Il pacchetto di istruzioni per l’applicazione degli ISA 2021 e per l’accesso ai benefici premiali è al completo.

 

Il provvedimento del 26 aprile conferma i livelli minimi di affidabilità fiscale per l’accesso ai benefici e, al fine del calcolo del voto in pagella, sarà possibile considerare la media dei punteggi ottenuti per il periodo d’imposta 2020 e 2019.

ISA 2021, benefici premiali: dai punteggi al calcolo, le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate conferma le regole per l’accesso ai benefici premiali. Il provvedimento del 26 aprile lascia invariati rispetto allo scorso anno i punteggi minimi ISA da conseguire.

Per agevolare i contribuenti virtuosi, con “voto in pagella” alto anche nelle precedenti annualità, è consentito il calcolo attraverso la media semplice dei livelli di affidabilità ottenuti applicando gli ISA in dichiarazione dei redditi per i periodi d’imposta 2019 e 2020.

Per gli ISA 2021, il provvedimento del 26 aprile conferma che bisognerà raggiungere un punteggio di affidabilità fiscale pari almeno ad 8 per accedere alle premialità relative all’utilizzo in compensazione dei crediti maturati senza l’apposizione del visto di conformità.

L’accesso è inoltre consentito anche sulla base della media del punteggio ISA del periodo d’imposta 2020 e 2019, che dovrà esser pari almeno a 8,5.

Per beneficiare dell’esclusione degli accertamenti analitico-presuntivi, il punteggio minimo da conseguire è pari a 8,5 in relazione alla singola annualità e sale a 9 nel caso di media tra 2020 e 2019.

È invece pari a 9 il voto in pagella minimo da conseguire, sia in caso di calcolo sulla singola annualità che in caso di media tra i punteggi dei due periodi di imposta, ai fini della disapplicazione della disciplina delle società non operative.

Il punteggio minimo di 8,5, 9 in caso di media, consente di beneficiare dell’esclusione degli accertamenti analitico presuntivi. Bisogna invece conseguire l’8 in pagella per beneficiare della riduzione di un anno dei termini di decadenza per le attività di accertamento relative al 2020, senza poter sfruttare la chance del calcolo effettuato sulla media dei punteggi dei due anni d’imposta.

Infine, per l’aumento delle soglie per l’accertamento sintetico del reddito, il punteggio ISA da conseguire è pari a 9, anche in caso di media tra 2020 e 2019.

Benefici premiali Punteggio ISA 2021 Punteggio ISA media a.i. 2020 e 2019
a) l’esonero dall’apposizione del visto di conformità sulla dichiarazione annuale per la compensazione di crediti per un importo non superiore a 50.000 euro annui relativamente all’imposta sul valore aggiunto e per un importo non superiore a 20.000 euro annui relativamente alle imposte dirette e all’imposta regionale sulle attività produttive 8 8,5
b) l’esonero dall’apposizione del visto di conformità sulla dichiarazione annuale ovvero dalla prestazione della garanzia per i rimborsi dell’imposta sul valore aggiunto per un importo non superiore a 50.000 euro annui 8 8,5
c) l’esclusione dell’applicazione della disciplina delle società non operative di
cui all’articolo 30 della legge 23 dicembre 1994, n. 724, anche ai fini di quanto previsto al secondo periodo del comma 36-decies dell’articolo 2 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148
9 9
d) l’esclusione degli accertamenti basati sulle presunzioni semplici di cui all’articolo 39, primo comma, lettera d), secondo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e all’articolo 54, secondo comma, secondo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633 8,5 9
e) l’anticipazione di un anno dei termini di decadenza per l’attività di accertamento previsti dall’articolo 43, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, con riferimento al reddito di impresa e di lavoro autonomo, e dall’articolo 57, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633 8 -
f) l’esclusione della determinazione sintetica del reddito complessivo di cui all’articolo 38 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, a condizione che il reddito complessivo accertabile non ecceda di due terzi il reddito dichiarato 9 9

I contribuenti che conseguono, nel medesimo periodo di imposta, sia reddito di impresa sia reddito di lavoro autonomo, accedono ai benefici premiali di cui ai precedenti punti se:

  • applicano, per entrambe le categorie reddituali, i relativi ISA, laddove previsti;
  • il punteggio attribuito a seguito dell’applicazione di ognuno di tali ISA, anche sulla base di più periodi d’imposta, è pari o superiore a quello minimo individuato per l’accesso al beneficio stesso

ISA 2021, acquisizione ulteriori dati per il calcolo del livello di affidabilità fiscale: modalità massiva a due vie

Il provvedimento del 23 aprile 2021 ha fornito le istruzioni operative e le specifiche tecniche per l’acquisizione dei dati in modalità massiva da parte dei soggetti con o senza delega al Cassetto Fiscale.

Sulla base di quanto disposto dal decreto MEF del 2 febbraio 2021, per il calcolo degli ISA bisognerà considerare gli ulteriori dati resi disponibili dall’Agenzia delle Entrate, direttamente utilizzati dai contribuenti interessati per il calcolo ISA 2021 o, laddove ritenuti non corretti e ove consentito, modificati. Si tratta degli “ISA precalcolati” da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Le specifiche tecniche pubblicate il 23 aprile confermano che per l’acquisizione in modalità massiva degli ulteriori dati le regole previste sono diverse per i soggetti incaricati con o senza delega al Cassetto Fiscale.

I soggetti incaricati alla trasmissione telematica e delegati alla consultazione del Cassetto Fiscale del contribuente, trasmettono all’Agenzia delle entrate, attraverso il servizio telematico Entratel, il file contenente l’elenco dei contribuenti per cui risultano in possesso della delega e per i quali richiedono tali dati.

I soggetti incaricati alla trasmissione telematica non provvisti di delega alla consultazione del Cassetto Fiscale del contribuente, trasmettono all’Agenzia delle entrate, attraverso il servizio telematico Entratel, il file contenente l’elenco dei contribuenti per cui risultano delegati alla richiesta dei medesimi dati.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

data di pubblicazione: 27/04/2021

Fonte: Informazione fiscale 

 

Le misure , le risorse, i tempi di attuazione del PNRR Draghi giunto all'ultimo atto: nuove competenze nel lavoro, piu asili nido e tempo pieno.

Recovery Plan : Formazione, Lavoro e incentivi nel Piano di Ripresa e  Resilienza ( PNRR )

E' pronto il Recovery plan che approda nuovamente in Parlamento nella nuova versione Draghi prima di essere presentato ufficialmente all'Europa, il 30 aprile..

 Oggi 26 aprile sarà illustrato dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi alla Camera, e domani alle 15:00, in assemblea al Senato .

L'approvazione definitiva è affidata al voto del Parlamento, domani 27 aprile.

 Come noto il Piano si sviluppa intorno a tre assi strategici

  1. Digitalizzazione e innovazione
  2. transizione ecologica
  3. Inclusione sociale

 

Di questo 3° punto  fanno parte le misure  che devono aiutare la crescita economica in un ottica però di coesione sia territoriale che sociale perche la pandemia ha accentuato molte disuguaglianze.  Le priorità sono quindi parita di genere, valorizzazione dei giovani e superamento dello squilibrio Nord Sud. Concetti ampi e non nuovi purtroppo ma ancora non sufficientemente realizzati daI Governi precedenti 

 

Il recovery plan rivisto dal Governo Draghi  prevede per la missione  5 "inclusione e coesione "un budget di  quasi 20 miliardi suddivisi in  ulteriori  tre componenti:

  •  Politiche per il lavoro  cui vanno  6,7 miliardi; 
  • Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore per i quali sono in preventivo oltre 11 miliardi 
  • Coesione territoriale (1,7 miliardi)

 

Vediamo di seguito gli strumenti del Recovery plan specificamente previsti in favore di questo obiettivo  sostanzialmente negli ambiti del lavoro, degli aiuti alle famiglie  strutture per anziani e disabili,  insieme a  quelli della  missione "Istruzione e ricerca"  che riforma e potenzia il sistema formativo, nella consapevolezzache questo settore è fondamentale per i   assicurare un futuro all'Italia 

 

1) PNRR e lavoro: nuove competenze per l'occupazione e incentivi per donne e giovani

Un capitolo importante delle risorse a disposizione in tema di lavoro  è occupato dalle politiche attive del lavoro per le quali si prevede di:

  1. rafforzare l'assegno di ricollocazione,
  2. far partire  un  programma nazionale «Garanzia di occupabilità dei lavoratori» - GOL  - che prenda in carico i disoccupati di lungo e breve periodo  compresi i percettori di RdC, Naspi, Cigs con adozione di  “Piano Nazionale Nuove Competenze” di formazione minima per tutti i  disoccupati. Saranno incaricati Ministero del lavoro,  ANPAL e Regioni entro il 2021, 
  3.  rafforzare i centri per l’impiego con  ulteriori 200 milioni  rispetto alle previsioni della legge di bilancio 2019 che  già prevedevano nuove assunzioni e milgioramento delle infrastrutture

 

Misure per le donne e i giovani:

  1.  introduzione della certificazione di genere  e di un meccanismo premiale per le aziende inlinea con gli obiettivi di parita  di genere nei percorsi e nei trattamenti salariali  da attivare in forma sperimentale  partire dal  2 quadrimestre 2022. Il sistema di certificazione sarà aperto a tutte le imprese (grandi, medie, piccole e microimprese). Fino al  2026 la certificazione sarà agevolata per le imprese di medie, piccole e micro dimensioni, e accompagnata da servizi di accompagnamento e assistenza.
  2. sistematizzazione degli attuali incentivi per l'imprenditoria femminile e  messa a regime del Fondo Impresa Donna istituito dalla legge di bilancio 2021
  3. potenziamento del Servizio Civile Universale per diffondere il valore della cittadinanza attiva e le competenze trasversali dei giovani 
  4. Rafforzamento del sistema duale (formazione dei  giovani in azienda  e riforma dell'apprendistato per favorire l'incontro scuola e mondo del lavoro)
  5. Lotta al lavoro sommerso con ervisione delle sanzioni  e delle modalità operative delle ispezioni INL ( entro il primo trimestre 2022).

 

Nella premessa al Piano resisitenza e resilienza viene citata come riforma collegata a questo ambito l'attesa riforma  degli ammortizzatori sociali, per i quali sono già in corso i tavoli di contronto tra Ministero e parti sociali.

 

2) Recovery: piano privilegiato per l'istruzione

Alla missione “istruzione e ricerca”, la bozza di PNRR  assegna  ben 32 miliardi  di cui 20 destinati al potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione (dagli asili nido alle università) e 12 miliardi alla voce “dalla ricerca all’impresa”. In realta ii potenziamento degli asili nido  forse  rientra  concettuamente nelle misure sostegno alle famiglie e al lavoro delle donne. In ogni caso si prevedono 

  • per i nuovi asili nido e scuole dell'Infanzia quasi 5 miliardi per creare oltre 220mila nuovi posti   (oggi il divario tra posti disponibili nelle strutture e numero di bambini fino a 2 anni  è pari al 25,5% (quasi 8 punti percentuali sotto la media Ue). 
  • Piano di estensione delle scuole a  tempo pieno con ristrutturazione degli spazi mensa in 1000 scuole entro il 2026
  • potenziamento delle infrastrutture dello sport a scuola (nuova costruzione e messa in sicurezza delle palestre attuali) con 300 milioni disponibili da utilizzare entro il 2026
  • ricorso ai TEST iNVALSI per ridurre i divari territoriali nella scuola media e superiore
  • finanziamento di borse di studio universitarie  con aumento fino a 4000 euro  ed estensione del numero 
  • Riforma delle classi di laurea e dei crediti in modo da rafforzare  le competenze multidisciplinari 
  • Ampliamento delle lauree professionalizzanti ed eliminazione  degli esami di stato  per determinate professioni ( Vedi l'articolo:"Professioni: con il Recovery  le lauree diventano abilitanti"
  • rafforzare   il sistema di  formazione professionale terziaria ( ITS istituti tecnici superiori -  a livello universitario) per i quali  1,5 miliardi serviranno  per creare laboratori con tecnologie 4.0, formazione dei docenti , sviluppo di una piattaforma digitale nazionale per far incontrare domanda e offerta di lavoro
  • Riforma anche del reclutamento degli insegnanti e dei processi di formazione,  con semplificazione dei concorsi di accesso . I fondi ammontano a 830 milioni di euro.
  •  1,5 miliardi di risorse sono destinati invece ad  aumentare gli alloggi studenteschi 
  • Piani di formazione  obbligatoria  per il personale scolastico in particolare in ambito digitale  e Scuola di alta formazione per i dirigenti 
  • Interventi di cablaggio digitale delle scuole e laboratori  (100mila classi e 40mila edificio scolastici )
  • Riforma dei dottorati e nuovi percorsi universitari dedicati alla transizione digitale e ambientale ( a carico del MIUR, entro il 2025) 
  • circa 250 milioni di euro sono destinati alla contrasto alla povertà educativa e ll'abbandono scolastico al Sud

3) Famiglia, disabilità, anziani nel PNRR

 

Tornando alla missione "Inclusione sociale" un capitolo  dei fondi del PNRR è dedicato rafforzare servizi sociali territoriali per il sostegno a domicilio  alle persone disabili e agli anziani per prevenire il ricorso alle residenze e istituti dedicati. Inoltre  sono previsti:

  • entro il 2023 un piano di intervento organico per gli anziani non autosufficienti  sempre privilegiando di servizi domiciliari rispetto alle  tradizionali case di riposo (RSA )
  • interventi per rafforzare le infrastrutture di housing temporaneo per i soggetti piu fragili 

 

Ben 9 miliardi   al capitolo Rigenerazione urbana e housing sociale con  contributi  ai Comuni  sopra i 15mila abitanti per piani di rigenerazione urbana ovvero:  

  • rigenerazione di aree urbane degradate  
  • riutilizzo di aree pubbliche e spazi verdi  
  • sinergie tra citta metropolitane e comunc limitrofi  ai fini della sostenibilità ambientale  
  • superamento degli insediamenti abitativi  abusivi per il contrasto al caporalato: entro il 2022 prevista la mappatura  degli insdiamenti da risanare.

 

Gli obiettivi saranno perseguiti anche con l'aiuto degli enti del terzo settore 

 

Sul sostegno alle famiglie con figli il PNRR ricorda il collegamento stretto alla riforma già in corso , con i fondi già stanziati dalla legge di bilancio,  del cosiddetto FAMILY ACT  con 

  • il Fondo per l'assegno unico universale per i figli
  • la revisione dei congedi e dei maccanismi di conciliazione vita-lavoro
  • il sostegno ai percorsi di studio e  all'autonomia dei giovani 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Data di pubblicazione: 26/04/2021

Fonte: Fisco e tasse

 

Sono queste le indicazioni contenute nella risoluzione della Camera relativa al DEF.

Superbonus 110%: proroga, semplificazione e la nuova detrazione 75%

Superbonus 110 per cento, proroga fino al 2023 e semplificazioni. Novità sono attese nella versione definitiva del Recovery Plan, ma l'ipotesi è che il maxi sconto fiscale verrà rinnovato solo fino alla fine del 2022.

 

Superbonus 110 per cento, proroga e semplificazioni: sono queste le richieste formulate dalla Camera, all’interno della risoluzione relativa al DEF 2021.

Il superbonus del 110 per cento, attualmente in vigore fino al 30 giugno 2022 - con scadenze “dilazionate” in relazione a specifiche casistiche - sarà tra i protagonisti anche del Recovery Plan, il cui testo definitivo dovrà essere approvato in tempi brevi per poi essere trasmesso alla Commissione Europea entro il 30 aprile 2021.

Secondo le ultime anticipazioni, emerge però l’impossibilità di finanziare la proroga del superbonus con le risorse del Recovery Plan e, per far quadrare i conti, l’agevolazione potrebbe essere confermata solo fino alla fine del 2022.

 

Oltre all’estensione della durata del maxi sconto fiscale, sia la Camera che il Senato evidenziano la necessità di snellire l’iter burocratico per l’accesso all’agevolazione e per l’avvio dei cantieri. Sul punto è atteso un nuovo - l’ennesimo - decreto Semplificazioni.

Superbonus 110 per cento, proroga al 2022 o al 2023? Le novità, tra DEF e Recovery Plan

L’attenzione del Parlamento in merito alla proroga del superbonus del 110 per cento è da sempre stata altissima. Già le risoluzioni sulle linee d’indirizzo del PNRR evidenziavano la necessità di prolungare la durata dell’agevolazione, almeno fino al 2023.

Un punto sul quale torna la Camera. Nella risoluzione per l’approvazione del DEF 2021, e nel quadro delle misure necessarie per la ripresa economica del Paese, si evidenzia la necessità di prorogare il superbonus del 110 per cento fino alle fine del 2023,

“valutando di includere tutte le tipologie di edifici, ivi compresi quelli del settore alberghiero ed extra-alberghiero e turistico-ricettivo, e in qualunque stato essi siano, al fine di garantire un patrimonio immobiliare energeticamente efficiente a prescindere dalle situazioni preesistenti e in termini assoluti, mediante la semplificazione dell’accesso e degli strumenti operativi e finanziari alla misura”.

Il target della proroga fino al 2023 sembra però difficilmente raggiungibile. Stando alle ultime anticipazioni, la bozza relativa alla ripartizione dei 221,50 miliardi di risorse del Recovery Plan (PNRR) che verrà discussa in Consiglio dei Ministri, non stanzia fondi sufficienti al finanziamento della proroga lunga del superbonus del 110 per cento.

Nell’ultima versione relativa alla ripartizione delle risorse, sono 8,25 i miliardi stanziati per finanziare l’agevolazione, in aggiunta agli oltre 10 miliardi già previsti dalla Legge di Bilancio 2021. Un finanziamento aggiuntivo che, seppur importante, consentirebbe di rinnovare l’agevolazione solo fino alla fine del 2022, dando in sostanza sei mesi in più ad imprese e contribuenti.

Appare utile ricordare che la Legge di Bilancio 2021 ha previsto un sistema di scadenze differenziato per l’applicazione dell’agevolazione.

Per la generalità dei casi, la detrazione al 110 per cento si applica fino al 30 giugno 2022.

Per gli interventi effettuati dai condomini, il superbonus spetta per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2022, a patto che al 30 giugno risulti effettuato almeno il 60% dell’intervento complessivo.

Per gli istituti autonomi case popolari (IACP), la proroga è invece prevista fino al 31 dicembre 2022 e, se a tale data risulta effettuato almeno il 60 per cento degli interventi, fino al 30 giugno 2023.

- Termine previsto Proroga breve Proroga lunga
Superbonus 110 31 dicembre 2021 30 giugno 2022 31 dicembre 2022 solo se 60 per cento dei lavori effettuati entro i termini della proroga breve
Superbonus 110 IACP 30 giugno 2022 31 dicembre 2022 30 giugno 2023 solo se 60 per cento dei lavori effettuati entro i termini della proroga breve

Proroga superbonus in bilico. Atteso il nuovo decreto Semplificazioni

La necessità di prorogare il superbonus del 110 per cento è motivata non solo dalle potenzialità dell’agevolazione, sia per le imprese che per la rigenerazione del patrimonio edilizio esistente, ma anche dagli intoppi che hanno caratterizzato l’avvio della misura.

Le incertezze circa le regole per la fruizione dell’agevolazione (e ne sono la prova i numerosi interpelli sul tema presentati dall’Agenzia delle Entrate), unite alle lungaggini burocratiche per l’avvio dei lavori, non hanno fatto decollare la misura, seppur estremamente vantaggiosa.

Ed è alla luce di questo che alla necessità di proroga si affianca quella di semplificazione dell’iter amministrativo per l’avvio dei cantieri. Un problema che dovrebbe essere affrontate nel nuovo decreto Semplificazioni, atteso in parallelo al varo del Recovery Plan.

Tra le misure in cantiere, si sta valutando di modificare le regole relative alla certificazione di conformità urbanistica, sostituendola con una Cila o cancellandola del tutto, affidando al professionista chiamato ad asseverare i limiti di spesa e i requisiti tecnici il compito di accertare la regolarità.

Per rendere più veloce l’avvio dei cantieri, le modifiche in cantiere riguardano anche la VIA, Valutazione di impatto ambientale, per la quale il decreto in arrivo dovrebbe snellire l’iter di autorizzazione ai lavori.

Una serie di misure che puntano a rendere più fluidi gli adempimenti necessari per beneficiare dell’agevolazione. Si resta quindi in attesa di ulteriori novità sul decreto Semplificazioni che, si auspica, definisca una volta per tutte le regole per accedere al superbonus del 110 per cento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Data di pubblicazione: 23/04/2021

Fonte: Informazione fiscale 

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