Commercialista: Nuova proroga, scadenze imposte e pace fiscale, così, si attende il decreto Ristori quater
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- Martedì24,Novembre,2020
Proroga per la scadenza delle imposte, ma soprattutto della pace fiscale: si aspettano notizie dal decreto Ristori quater.
Sono i versamenti del 30 novembre e l'appuntamento del 10 dicembre 2020 i punti al centro del dossier del Governo. Il nuovo provvedimento è atteso entro il prossimo fine settimana.
C’è grande attesa sulla proroga delle scadenze di fine novembre e del maxi appuntamento di dicembre con la pace fiscale. Il decreto Ristori quater, dopo il voto sullo scostamento di bilancio da 8 miliardi, dovrà essere approvato dal Governo a stretto giro.
Dopo lo scarno decreto Ristori ter, approvato nella tarda serata del 20 novembre 2020, si attende un nuovo e più incisivo provvedimento economico.
Al centro dell’attenzione dell’Esecutivo, ma ancor di più dei contribuenti, vi sono le pesanti scadenze fiscali di fine mese e l’ingorgo di adempimenti di dicembre.
La pace fiscale, in scadenza il 10 dicembre 2020, resta sicuramente il focus centrale: per la rottamazione ed il saldo e stralcio delle cartelle si rende necessaria una proroga ampia delle rate.
Al nuovo decreto Ristori sarà affidato il compito di definire un nuovo intervento di proroga anche per le imposte sui redditi in scadenza il 30 novembre 2020. Nonostante la già ampia rimodulazione dei versamenti, avanza l’ipotesi di un nuovo e più esteso rinvio per i titolari di partita IVA.
L’unico punto fermo è che bisogna fare in fretta, per evitare che il nuovo intervento si trasformi nell’ennesima proroga “tardiva” e poco efficace.
Proroga secondo acconto imposte e pace fiscale: occhi puntati sul decreto Ristori quater
Gli appuntamenti con il Fisco delle prossime settimane sono numerosi. Si parte con la scadenza del secondo acconto del 30 novembre 2020 che, sebbene sia stato prorogato per un numero importante di partite IVA, resta in calendario per molte imprese nonché per dipendenti e pensionati.
Al centro dell’attenzione c’è poi la scadenza della pace fiscale: il 10 dicembre 2020 bisogna versare la totalità delle rate di rottamazione e saldo e stralcio in scadenza nel corso dell’anno, pena la revoca dei benefici della definizione agevolata.
Non solo: nel dossier del MEF tornano anche gli adempimenti periodici, i versamenti di IVA, ritenute Irpef e contributi INPS di dicembre 2020, così come la scadenza dell’acconto IVA del 28 dicembre 2020.
La tabella di marcia degli impegni per i contribuenti è fitta e il tempo per un ulteriore intervento stringe. Basti pensare che tra gli appuntamenti sui quali si sta valutando una nuova proroga c’è la scadenza del secondo acconto del 30 novembre; mancano ormai pochi giorni, e l’approvazione del decreto Ristori quater è prevista non prima di venerdì o sabato.
Decreto Ristori ter, esclusa una nuova proroga scadenze fiscali, dalla pace fiscale alle imposte
Dal decreto Ristori ter si attendevano interventi più incisivi, che sono stati rimandati “a data da destinarsi” ed affidati ad un nuovo provvedimento.
Per un intervento sul tema delle scadenze fiscali di novembre e dicembre 2020 sarà necessario attendere il voto alla Camera sullo scostamento di bilancio da 8 miliardi, e spetterà poi al Governo decidere come suddividere le risorse tra nuove proroghe ed aiuti economici.
Come richiesto anche dai commercialisti, serve una risposta sulle scadenze della dichiarazione dei redditi 2020, ma anche su quelle della pace fiscale. Ed è proprio la definizione agevolata delle cartelle uno dei dossier più spinosi.
Il 10 dicembre 2020 è previsto il termine ultimo per pagare la totalità delle rate dovute nel 2020 per la rottamazione ed il saldo e stralcio delle cartelle. Un appuntamento che “stona”, considerando le pesanti ricadute economiche del periodo, non solo per le partite IVA ma anche per le famiglie.
L’ipotesi di una proroga era già stata annunciata prima dell’approvazione della Legge di Bilancio 2021, ma nel testo approvato dal Consiglio dei Ministri non vi è un intervento specifico sulla pace fiscale. Persa anche l’occasione del Decreto Ristori ter, a porre rimedio a tale mancanza, evitando il rischio flop per la pace fiscale, potrebbe essere il decreto Ristori quater.
Alla proroga della scadenza del 10 dicembre 2020 si affianca una seconda ipotesi, cioè una rottamazione quater delle cartelle esattoriali relativa ai ruoli emessi dal 2018 al 2020 che, tuttavia, sarà verosimilmente al centro del dossier sulla riforma della riscossione.
Decreto Ristori ter, manca proroga IVA, ritenute Irpef e contributi per dicembre 2020. Rebus di rinvii per le imposte sui redditi
Se la proroga della pace fiscale continua ad essere la novità più attesa, il dossier dei rinvii nelle mani del MEF non si ferma certo alla rottamazione delle cartelle, anche perché il calendario degli adempimenti di novembre e dicembre si presenta ricco di pesanti appuntamenti.
Il primo è quello del 30 novembre 2020, scadenza duplice per la dichiarazione dei redditi. Entro la fine del mese bisognerà trasmettere il modello Redditi e versare il secondo acconto delle imposte sui redditi 2020.
E su questo fronte, anche considerando le sollecitazioni dei commercialisti, l’ipotesi proroga è doppia:
- innanzitutto, si sta valutando la proroga del termine di invio della dichiarazione dei redditi che, come previsto per il modello 770, potrebbe slittare al 10 dicembre 2020;
- in campo c’è poi un’estensione delle partite IVA interessate dalla proroga del secondo acconto, in scadenza il 30 novembre 2020.
Sul tema del secondo acconto, è difficile immaginare come sarà “disegnata” la nuova proroga. Attualmente, per valutare la possibilità o meno di rinviare i versamenti di Irpef, Ires, Irap ed imposte collegate al 30 aprile 2021 bisogna considerare tre aspetti:
- per le partite IVA che esercitano attività soggette agli ISA, se c’è stato un calo di fatturato o corrispettivi pari almeno al 33% nel primo semestre 2020 rispetto al 2019;
- se si risiede in una delle zone rosse e se si esercitano attività incluse nei due elenchi di codici ATECO allegati al decreto Ristori-bis, ed in tal caso la proroga spetta anche senza calo di fatturato;
- per i ristoranti, la proroga senza verifica della perdita subita si applica anche nelle zone arancioni.
Un rebus di verifiche, da coordinare con i continui “cambi di colore” delle regioni, sulla base dell’andamento dei contagi da Covid-19.
Da definire poi quali saranno i contribuenti destinatari della possibile proroga dell’acconto IVA del 28 dicembre 2020. Nella Maggioranza si discute se fissare il requisito del calo di fatturato al 50% o al 33%, come previsto per la generalità delle sospensioni degli ultimi mesi.
Sul fronte delle scadenze fiscali, dunque, restiamo ancora sul terreno delle ipotesi in attesa di un piano completo di proroghe da approvare con un nuovo testo ad hoc.
Data di pubblicazione: 24/11/2020
Fonte: Informazione fiscale