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 Coronavirus e aziende: smart working per chi può

Le misure da adottare per i datori di lavoro di fronte all'emergenza coronavirus. E' il momento dello smart working o lavoro agile

 

 

L'emergenza coronavirus  precipitata nelle ultime ore  ha un fortissimo impatto  sul lavoro e  sulle aziende non solo nelle zone "rosse" .  Anche se le ordinanze ministeriali e regionali sospendono direttamente manifestazioni culturali sportive  ricreative e solo limitano gli orari dei servizi commerciali , sono già molte le grandi aziende  di produzione e servizi che sospendono le attività . In effetti i datori di lavoro hanno l'obbligo in base all’articolo 2087 del codice civile, di adottare le misure necessarie per tutelare l’integrità fisica dei dipendenti, in quanto l’iniziativa economica non può svolgersi in contrasto con la sicurezza delle persone.

Il ministero della Salute ha emanato la circolare 3190 2020  in cui ordina ai  datori di lavoro  di  farsi carico di:

  • fornire a tutti i dipendenti linee guida di comportamento nel luogo di lavoro ,   in linea con le indicazioni fornite man mano dal  ministero della Salute 
  • mettere a disposizione eventuali dispositivi medici per l'igiene personale, degli ambienti, consone anche al tipo di attività lavorativa .
  • verificare quotidianamente lo stato di salute, con riguardo ai sintomi del coronavirus.
  •  annullare ogni trasferta o viaggio nelle zone a rischio.

 Nelle scorse settimane a molti  dipendenti in rientro dalla Cina  è stato  vietato  l’ingresso in azienda ora l'ordinanza del Ministero della salute lo impone come norma.  Ma per molte aziende in particolare del settore dei servizi risulta utilissimo aver attivato per i propri dipendenti  lo smart working    anche detto lavoro agile, ovvero la possibilità di lavorare da casa utilizzando i mezzi telematici  per restare in contatto sia con i colleghi che con i clienti .

Nel Decreto  della Presidenza del Consiglio del 23.2.2020  viene specificato che : " 1. La modalità di lavoro agile disciplinata dagli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81, e' applicabile in via  automatica ad ogni rapporto di lavoro subordinato nell'ambito di aree  considerate a rischio nelle situazioni di emergenza nazionale o  locale nel rispetto dei principi dettati dalle menzionate  disposizioni e anche in assenza degli accordi individuali ivi  previsti.

2. Qualora si verifichino le condizioni di cui al comma 1, gli  obblighi di informativa di cui all'art. 23 della legge 22 maggio  2017, n. 81, sono resi in via telematica anche ricorrendo alla  documentazione resa disponibile sul sito dell'Istituto nazionale  assicurazione infortuni sul lavoro."

Le aree considerate a rischio sono i seguenti Comuni,  interessati  dalle  misure  urgenti  di  contenimento  del contagio:
    Nella Regione Lombardia:
      a) Bertonico;
      b) Casalpusterlengo;
      c) Castelgerundo;
      d) Castiglione D'Adda;
      e) Codogno;
      f) Fombio;
      g) Maleo;
      h) San Fiorano;
      i) Somaglia;
      j) Terranova dei Passerini.
    Nella Regione Veneto:
      a) Vo'. 

Ricordiamo di cosa si tratta e come si può applicare lo smart working.

L'art. 18 della L. 81/2017  definisce il lavoro agile quale "modalità flessibile di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato allo scopo di incrementarne la produttività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro."

Il lavoro agile consiste in una prestazione di lavoro subordinato  previo accordo scritto con il lavoratore e  si svolge con le seguenti modalità:

  •     la prestazione viene eseguita in parte all’interno dei locali aziendali e in parte all’esterno, ed entro i soli limiti di durata massima dell’orari di lavoro giornaliero e settimanale, derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva;
  •     l’attività lavorativa può essere svolta tramite l’utilizzo di strumenti tecnologici;
  •     quando il lavoratore svolge la prestazione fuori dai locali aziendali non è necessario che utilizzi una postazione fissa. Se il datore di lavoro assegna al lavoratore strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa, è responsabile della loro sicurezza e buon funzionamento."
  • L'accordo  scritto  deve specificare le forme di esercizio del potere direttivo del datore di lavoro e degli strumenti utilizzati dalla lavoratrice e dal lavoratore.  Inoltre, individua i tempi di riposo della lavoratrice e del lavoratore, l'esercizio del potere di controllo del datore di lavoro sulla prestazione resa dalla lavoratrice e dal lavoratore all'esterno dei locali aziendali e le condotte connesse all'esecuzione della prestazione all'esterno dei locali medesimi, che danno luogo all'applicazione di sanzioni disciplinari.
  • L'accordo è oggetto di comunicazione obbligatoria di cui all'art. 1, comma 1180 della legge n. 296/2006; la comunicazione deve indicare anche la durata dell'accordo ed eventuali variazioni.

Sono già moltissimi gli accordi di secondo livello attivati dalle diverse categorie , ne ricordiamo alcuni:

  • Gas & Acqua: ACCR 18-05-2017 - CAP 3 art. 16
  • Ferrovie dello Stato Spa: ACC 02-05-2017 - Parte 1
  • Attività ferroviaria: ACC 02-05-2017 - Parte 1
  • Terziario (Confsal/Sistema Comm. e Impresa): ACCR 20-04-2017 - Sez 4 art. 41 bis *(vedi sotto il dettaglio)
  • Elettrici (ENEL): ACC 04-04-2017
  • Alimentari Panificatori artigianato: ACCR 23-02-2017 - PAR 2
  • Miniere: ACCR 15-02-2017 - Parte 4
  • Metalmeccanici (cooperative): ACCR 26-01-2017 - Sez 4 art. 5
  • Energia (ENI): ACCR 25-01-2017 - art. 5 bis
  • 2016:
  • Metalmeccanici (Industria): ACCR 26-11-2016 - sez IV art. 5
  • Alimentari (Piccola industria): ACCR 16-09-2016 – Art. senza numero
  • Formazione professionale (Confsal): CCNL 27-07-2016, TIT 14 artt. 75, 76, 77, 78, 79, 80, 81
  • Metalmeccanici (piccola industria CONFIMI): ACCR 22-07-2016 - CAP 3 art. 4
  • Metalmeccanici (confsal): CCNL 14-06-2016 - TIT 6 art. 41
  • Enti culturali (Federculture):  ACCR 12-05-2016 - CAP 3 art. 19 ter
  • Alimentari Cooperative: ACCR 23-03-2016 - art. 28 quater
  • Pulizia (cooperative confsal): CCNL 15-03-2016 - CAP 7 art. 37
  • Alimentari (Industria): ACCR 05-02-2016 - Parte 16*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato il 24/02/2020

Fonte: Il Sole 24 Ore

 

Unilav 2020: nuove modifiche dal 24.2

Decreto Ministero del lavoro modifica la procedura UNILAV per difficoltà segnalate dalle imprese sull'elemento CCNL e retribuzioni. Nuovi standard in vigore dal 24 febbraio 2020

 

 

Il ministero del Lavoro ha emanato e pubblicato sul sito cliclavoro.gov.it, il 10 febbraio 2020 , il  decreto direttoriale n.  52/2020 con una nota esplicativa , (allegati in fondo all'articolo)   con nuove modifiche agli standard delle comunicazioni obbligatorie la cui nuova procedura è entrata in vigore solo 15 gennaio scorso .

Si tratta in particolare delle tabelle CCNL e livelli retributivi, nel modello UNILAV per i quali molte aziende hanno segnalato difficolta  su livelli di inquadramento  forniti in automatico dalla procedura  . Le modifiche sono transitorie in quanto dettate appunto dall'emergenza nella gestione degli adempimenti obbligatori.

 

Entreranno in vigore  alle ore 19.00 del 24 febbraio p.v.

Il decreto introduce la possibilità, per i datori di lavoro, di inserire manualmente la retribuzione pattuita con il lavoratore , purché il valore sia maggiore di zero mentre prima si poteva inserire solo una variazione in aumento

E' stato inoltre aggiornato il  manuale  precisando che  nel caso in cui non si rinvenga nell’apposita tabella il Ccnl applicato (come, ad esempio, per gli operai agricoli) l’operatore deve indicare la sigla “CD” nel campo “Ccnl”, la sigla “ND” nel campo “livello di inquadramento” e valorizzare manualmente l’importo annuo spettante nel campo “retribuzione”, il cui valore – anche in questo caso – deve essere necessariamente superiore allo zero.

Come detto si tratta di una prima risposta di emergenza. Nel frattempo  dovrebbe essere messo a punto un sistema  per condividere  le informazioni  INPS  sulle retribuzioni reali  con quelle delle banche dati del sistema Uniemens e del sistema Dmag-Unico (per i datori di lavoro agricolo) .

Inoltre sarà  avviato un confronto con le associazioni di categoria interessate per concordare una procedura condivisa.

 

 

 

 
2 FILES ALLEGATI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato il 12/02/2020

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

 

 

Milleproroghe: dagli ISA al'imposta di bollo. Ecco cosa cambia

Decreto milleproroghe: ecco i principali emendamenti presentati. Isa, imposta di bollo e risarcimento risparmiatori truffati

 

 

Continua senza sposta la presentazione di emendamenti al DL 162/2019 cd. "Decreto Milleproroghe 2020" che sta subendo numerose modifiche lungo il suo iter parlamentare. Tra le principali modifiche che si intendono introdurre in sede di conversione in legge del decreto ci sono:

  1. modifiche all'utilizzo degli ISA. In particolare, per imprese e professionisti, i controlli sugli indici sintetici di affidabilità fiscale effettuati da Agenzia delle Entrate e Guardia di finanza non si applicheranno esclusivamente in base agli ISA 2019 (redditi 2018) ma anche tenendo conto di quelli elaborati per i dichiarativi 2020 (redditi 2019). In questo modo sarebbe possibile rimediare ai molti ritardi e anomalie che l'applicazione degli ISA ha comportato lo scorso anno.
  2. modifiche all'imposta di bollo sulle fatture elettroniche: per le imposte di bollo sull'e-fattura viene previsto il limite di 250 euro ai fini della scadenza trimestrale. In particolare se nel primo trimestre 2020 l'importo dell'imposta di bollo dovuta è inferiore a 250 euro è possibile versare l'imposta nei termini previsti per il trimestre successivo
  3. Rimborso per azionisti e obbligazionisti: azionisti e obbligazionisti delle banche poste in liquidazione prima del 2018 potranno chiedere fino al 40% di anticipo dell'indennizzo che gli spetta. Questa opportunità riguarda i risparmitori che hanno presentato la pratica di accesso al FIR (Fondo Indennizzo Risparmiatori).

Attenzione però, essendo solo emendamenti, per essere certi della loro entrata in vigore o meno è necessario attendere il testo definitivo di conversione in legge del DL.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato il 06/02/2020

Fonte: Fisco e Tasse