Secondo acconto di novembre a rate: in arrivo nella Legge Delega
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- Fisco
- Mercoledì05,Luglio,2023
Con Emendamenti approvati in commissione finanze della Camera si dovrebbe prevedere il pagamento rateale anche del secondo acconto delle tasse
Con emendamento approvato in Commissione Finanza della Camera si dovrebbe prevedere la possibilità di spalmare su più mensilità il pagamento del secondo acconto IRPEF dovuto dai titolari di partita IVA.
Tale opzione, da tempo obiettivo di una riforma fiscale, volta a garantire una distribuzione del carico delle imposte nel corso di più mesi dell’anno, trova ora spazio nella legge delega.
Il testo dell'emendamento volto alla rateizzazione del secondo acconto IRPEF non modificherebbe però le modalità di determinazione e di calcolo (storico e previsionale).
Secondo acconto a rate: in arrivo nella Legge Delega
La Commissione Finanze della Camera ha approvato vari emendamenti nella seduta conclusiva del 29 giugno scorso.
Tra le novità, di rilievo, quella riguardante la possibile rateizzazione del secondo acconto IRPEF.
Con emendamento, si dovrebbe introdurre il pagamento rateale anche per il secondo acconto delle imposte sui redditi dovuto nel mese di novembre.
Questa possibilità, da tempo ipotizzata, è orientata a garantire una distribuzione del carico fiscale nel corso dell’anno ed ora trova spazio nel testo del disegno di legge sulla revisione del sistema fiscale.
La proposta emendativa non modificherebbe le modalità di determinazione e di calcolo del secondo acconto e non si introdurrebbero penalizzazioni dovute al differimento e frazionamento delle nuove modalità di versamento.
La nuova previsione per gli acconti dovrebbe prevedere la rata di novembre rateizzabile fino a giugno e la distribuzione su più mesi non dovrebbe gravare sui conti pubblici.
Come sinteticamente ricordato anche dall'Agenzia delle entrate sul proprio sito, ricordiamo che i contribuenti che presentano la dichiarazione dei redditi devono versare le imposte, utilizzando il Modello F24, entro determinati termini, che variano a seconda della tipologia di contribuente (persona fisica, società di persone, società di capitali o ente equiparato).
In generale, i versamenti delle imposte sui redditi (Irpef o Ires) avvengono in 2 fasi:
- il saldo relativo all’anno oggetto della dichiarazione
- e l’acconto per l’anno successivo, che va pagato in una o in due rate, a seconda dell’importo.
I versamenti delle persone fisiche
Salvo proroghe, il saldo che risulta dal modello Redditi PF e l’eventuale prima rata di acconto devono essere versati entro il 30 giugno dell’anno in cui si presenta la dichiarazione, oppure entro i successivi 30 giorni pagando una maggiorazione dello 0,40%.
La scadenza per l’eventuale seconda o unica rata di acconto è invece il 30 novembre.
L’acconto Irpef è dovuto se l’imposta dichiarata in quell’anno (riferita, quindi, all’anno precedente), al netto delle detrazioni, dei crediti d’imposta, delle ritenute e delle eccedenze, è superiore a 51,65 euro.
L’acconto è pari al 100% dell’imposta dichiarata nell’anno e deve essere versato in una o due rate, a seconda dell’importo:
- unico versamento, entro il 30 novembre, se l’acconto è inferiore a 257,52 euro
- due rate, se l’acconto è pari o superiore a 257,52 euro; la prima pari al 40% entro il 30 giugno (insieme al saldo), la seconda – il restante 60% - entro il 30 novembre.
Il saldo e la prima rata di acconto possono essere versati in rate mensili (l’acconto di novembre deve essere pagato in unica soluzione).
In ogni caso, il versamento rateale deve essere completato entro il mese di novembre.
In merito all'IRESE, i versamenti a saldo e l’eventuale primo acconto devono essere eseguiti entro l'ultimo giorno del sesto mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta, oppure entro il trentesimo giorno successivo, maggiorando le somme dello 0,40 per cento a titolo di interesse corrispettivo.
L’acconto Ires è fissato nella misura del 100%.
L'acconto è pagato in due rate, salvo che il versamento da eseguire alla scadenza della prima non superi i 103 euro.
In questo caso, il 40% dell’acconto dovuto è versato alla scadenza della prima rata e il residuo importo alla scadenza della seconda, cioè entro l’ultimo giorno dell’undicesimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta cui si riferisce la dichiarazione.
Si attendono le novità per la possibile rateizzazione anche del secondo acconto dal testo della proposta emendativa approvata.
FONTE: FISCO E TASSE
DATA: 05/07/2023