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Comunicati stampa

Sono queste le novità annunciate dal viceministro dell'Economia e delle Finanze Antonio Misiani, in occasione del 4° Forum Nazionale dei Commercialisti ed Esperti Contabili 2021 del 14 gennaio.

Decreto Ristori 5, testo in arrivo: aiuti e bonus per le attività chiuse

Decreto Ristori 5, nuovi e più adeguati aiuti alle partite IVA e possibile rottamazione delle cartelle: sono queste alcune delle novità anticipate dal viceministro al MEF, Antonio Misiani, durante l’intervento al Forum Nazionale dei Commercialisti ed Esperti Contabili 2021.

Accanto ad un’analisi delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2021, il viceministro dell’Economia e delle Finanze Antonio Misiani si è soffermato sulle misure del nuovo decreto Ristori, in attesa della votazione in Parlamento per un nuovo scostamento di bilancio.

Il quinto decreto Ristori si inserirà sulla via tracciata dalla Legge di Bilancio 2021, rafforzando con ulteriori risorse la decontribuzione per i lavoratori autonomi e i professionisti.

 

Per quel che riguarda invece i nuovi ristori, verrebbe superato il meccanismo delle regioni e dei codici Ateco, per prevedere un parametro reddituale del calo di fatturato su un periodo ampio, semestrale o annuale.

Inoltre interventi significativi sono previsti sulle cartelle esattoriali. A riguardo, sono allo studio diversi interventi tra i quali quello della rottamazione o definizione agevolata e del saldo e stralcio.

Decreto Ristori 5: i nuovi aiuti per le partite IVA al vaglio del Governo

Il decreto Ristori 5 è tra i temi centrali affrontati dal viceministro dell’Economia e delle Finanze Antonio Misiani, nel corso del 4° Forum Nazionale dei Commercialisti ed Esperti Contabili 2021.

Per il nuovo e quinto decreto Ristori si attende l’approvazione del nuovo scostamento di bilancio, prima da parte del Consiglio dei Ministri e poi in Parlamento, un percorso che si inserisce in un contesto complicato a fronte della crisi di Governo.

Quali saranno le novità del decreto Ristori 5? Gli interventi dell’Esecutivo si muovono sulla scia delle misure previste dalla Legge di Bilancio 2021, come ha sottolineato Misiani.

In tal senso è previsto un completo finanziamento della decontribuzione per i lavoratori autonomi e professionisti, operazione che dovrebbe azzerare i minimi contributivi per chi ha subito perdite fatturato 33% nel corso del 2020.

Per quanto riguarda i ristori, si intende superare la logica dei codici ATECO e dei colori delle Regioni. Inoltre, si punta ad ampliare sul semestre o sull’anno il periodo preso in considerazione per il calo di fatturato.

La logica di fondo è quella di ricomprendere diverse tipologie imprese e professionisti nei nuovi ristori.

Le misure sarebbero destinate anche ai liberi professionisti ordinistici, in un’ottica perequativa che fornisca aiuti economici a chi ha ricevuto minori somme attraverso le varie forme di sostegno.

L’intervento intende, inoltre, rifinanziare la spesa sanitaria e la cassa integrazione Covid-19, mettendo inoltre a disposizione nuove risorse per gli enti locali.

Sono inoltre previsti interventi settoriali sul turismo invernale e gli impianti sciistici, colpiti dalle chiusure di dicembre.

Decreto Ristori 5: rottamazione, saldo e stralcio o proroga ponte per le cartelle esattoriali

Un altro tema trattato dal viceministro Misiani nel corso del suo intervento è quello delle cartelle esattoriali.

Il 2021 rischia di essere un anno particolarmente complicato, dal momento che alle cartelle dell’anno in corso si sommano quelle dei rinvii dello scorso anno.

A riguardo il viceministro mette in evidenza la necessita di mettere in campo una serie di strumenti:

  • una proroga ponte;
  • lo scaglionamento degli invii;
  • una rateizzazione con maggiori margini di convenienza;
  • la definizione agevolata delle cartelle, con la rottamazione o il saldo e stralcio.

Le misure, oltre ad evitare un ingorgo in termini di adempimenti, verrebbero in contro ad un tema sociale, legato alle difficoltà economiche che hanno colpito l’intero Paese.

Inoltre si proverebbe a risolvere il problema dei possibili affollamenti negli uffici pubblici, dal momento che alla crisi economica ci aggiungono i rischi sanitari.

In tal senso la mole di cartelle esattoriali in partenza nei prossimi giorni rischia quindi di essere un problema su entrambi i fronti.

In questo scenario, la crisi di Governo non può che complicare ulteriormente la situazione. Uno scenario che tuttavia non può portare al rinvio di misure urgenti, nonostante la complessa situazione politica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Data di pubblicazione: 14/01/2021

Fonte: Informazione fiscale

L’agenzia delle entrate torna a rispondere in materia di superbonus e immobili indipendenti.

Mediare Oggi - Il Blog della FIMAA Cesena

 

 

Con la Risposta ad interpello n. 16 del 7 gennaio 2021 il fisco offre questa volta ai contribuenti ed agli operatori del settore una illustrazione del concetto di immobile “funzionalmente indipendente”.

 

Nell’istanza il contribuente chiede se si possa intervenire su un complesso immobiliare di cui è proprietario, con interventi di risparmio energetico fra quelli previsti dall’art. 119, DL 34/2020. Il complesso immobiliare è così configurato. 

 

  • Corpo immobiliare n. 1 con accesso indipendente e funzionalmente autonomo, destinato a residenza del contribuente proponente l’istanza.
  • Corpo immobiliare n. 2 affiancato al corpo n. 1, posto su due piani anch’esso indipendente e funzionalmente autonomo, nonchè indipendente dal corpo immobiliare n. 1 in quanto dotato di passo carraio proprio e proprie utenze. Tale corpo n. 2 è locato a terzi. 

 

Entrambi i soggetti occupanti i due corpi immobiliari, proprietario e locatore, vogliono effettuare separatamente interventi ammissibili al superbonus del 110% e si chiede se sia possibile godere della maxi detrazione.

 

Il fisco, per l’ennesima volta riconferma positivamente che è possibile fruire della  del 110% anche in tale situazione. L’ammissibilità al superbonus secondo l’agenzia delle entrate è data come sempre dai seguenti parametri di cui l’immobile deve essere dotato (fermi rimanendo gli altri requisiti per l’accesso al beneficio): 

  • Accesso autonomo dall’esterno (accesso indipendente, non comune ad altre unità immobiliari, chiuso da cancello o portone d'ingresso che consenta l'accesso dalla strada o da cortile o da giardino anche di proprietà non esclusiva).
  • Indipendenza funzionale (dotato di manufatti o impianti per il servizio di acqua, riscaldamento ed energia elettrica).

 

E’ molto importante ricordare che per quanto tale risposta ricordi moltissimo tante altre, l’intento del contribuente nel proporre tale istanza è dato dal fatto che i due corpi immobiliari sono attigui fra loro e di proprietà di un unico soggetto.

 

Ciò potrebbe far nascere il dubbio che fino al 31 dicembre 2020 ha attanagliato tutti i possessori di simili immobili. 

 

Infatti l’unico proprietario di più immobili siti in un complesso immobiliare pareva non accedere al superbonus, sempre per la ormai nota motivazione tale per cui il proprietario unico di più immobili siti in un complesso immobiliare non fa scaturire il “soggetto condominio” e pertanto non è fra i beneficiari del superbonus come previsto dall’art. 119, co.9, lett. a.

 

La situazione in questione è effettivamente diversa, nonostante il dubbio del contribuente, in quanto i due immobili sono diversi, autonomi e separati fra loro (due accessi, due passi carrai separati, impianti per le utenze non in comune). Semplicemente i due corpi immobiliari sorgono uno accanto all’altro e ciò per il fisco non è rilevante proprio per la loro indipendenza ed autonomia. 

 

Diverso sarebbe stato il caso, fino al 31 dicembre 2020 di un unico corpo immobiliare, posseduto da un unico proprietario e composto dalle unità immobiliari in questione. Esse, infatti avrebbero avuto un ingresso in comune (seppur impianti per le utenze eventualmente separati, quindi funzionalmente indipendenti) e ciò avrebbe portato a considerare il tutto come un “condominio” che non ne ha le caratteristiche. E' risaputo infatti, come più volte abbiamo spiegato che un condominio è tale quando le unità immobiliari sono possedute da almeno due proprietari, diversamente non nasce il condominio. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Data di pubblicazione: 13/01/2021

Fonte: Fisco e tasse