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Comunicati stampa

Gli adempimenti da porre in essere sono quelli spiegati nella circolare 30 del 2020.

Superbonus 110%: trainato anche il fotovoltaico sul terreno

Superbonus 110 per cento, gli interventi trainati sono agevolabili se eseguiti congiuntamente a quelli trainanti e nell'arco di tempo tra l'inizio e la fine degli stessi. A ribadirlo è l'Agenzia delle Entrate con la risposta all'interpello numero 488 del 20 luglio 2021.

Superbonus 110 per cento, la detrazione spetta per le spese sostenute per gli interventi trainati a condizione che siano realizzati congiuntamente a quelli trainanti.

Lo ribadisce la risposta all’interpello numero 488 del 20 luglio 2021 dell’Agenzia delle Entrate.

Tali interventi, tra i quali rientrano quelli relativi agli impianti fotovoltaici, devono essere eseguiti nel periodo compreso tra la data di inizio e la data di fine dei lavori trainanti.

Per quanto riguarda la documentazione da produrre si deve fare riferimento alla circolare numero 30 del 2020.

Superbonus 110 impianti fotovoltaici, interventi da effettuare tra inizio e fine dei lavori trainanti

 

Il superbonus 110 per cento è l’oggetto della risposta all’interpello numero 488 del 20 luglio 2021 dell’Agenzia delle Entrate.

Con il documento di prassi l’Agenzia delle Entrate ribadisce che gli interventi trainati risultano agevolabili solo nel caso in cui siano realizzati congiuntamente ad interventi trainanti.

Le date in cui devono essere effettuati i lavori sono quelle di inizio e fine degli interventi indicati.

Lo chiarisce l’Amministrazione finanziaria su spunto dell’istante, un contribuente che intende istallare impianti solari fotovoltaici successivamente all’accatastamento della villetta in costruzione.

L’istante chiede inoltre chiarimenti sulla documentazione da produrre.

Per prima cosa l’Agenzia delle Entrate riepiloga il quadro normativo di riferimento dell’agevolazione prevista dal decreto Rilancio.

Successivamente si sofferma sul quesito specifico, posto dall’istante.

In relazione all’installazione di impianti fotovoltaici, nel documento è spiegato quanto segue:

“ai sensi del comma 5 dell’articolo 119 del decreto Rilancio, il Superbonus si applica alle spese sostenute per l’installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica su determinati edifici, nonché per la installazione, contestuale o successiva, di sistemi di accumulo integrati nei predetti impianti solari fotovoltaici agevolati.”

L’Amministrazione finanziaria richiama i limiti di spesa del caso.

Sulle condizioni per permettere l’accesso all’agevolazione, l’Agenzia delle Entrate chiarisce che si applica l’aliquota del 110 per cento qualora:

“gli interventi "trainati" siano effettuati congiuntamente agli interventi "trainanti" ammessi al Superbonus, nella citata circolare n. 24/E del 2020 è stato precisato che tale condizione si considera soddisfatta se le date delle spese sostenute per gli interventi trainati, sono ricomprese nell’intervallo di tempo individuato dalla data di inizio e dalla data di fine dei lavori per la realizzazione degli interventi trainanti.”

Gli interventi in questione devono essere effettuati nel periodo di vigenza dell’agevolazione e nell’intervallo di tempo tra la data di inizio e la data di fine dei lavori per la realizzazione degli interventi trainanti.

Superbonus 110 impianti fotovoltaici, spese agevolabili e documentazione necessaria

Ad ulteriore chiarimento del caso presentato dall’istante, il documento di prassi richiama la circolare numero 24 del 2020.

Secondo quanto chiarito, l’intervento deve riguardare edifici esistenti e non edifici realizzati in fase di nuova costruzione, esclusa l’installazione di sistemi solari fotovoltaici di cui al comma comma 5 ultimo periodo dell’articolo 119.

La prova dell’esistenza dell’edificio è fornita dall’iscrizione al catasto.

In conclusione, nel caso in cui l’impianto fotovoltaico sia installato successivamente all’accatastamento dell’edificio, come nell’ipotesi prospettata dall’istante, l’intervento non può essere ammesso al superbonus 110 per cento.

Nel caso in cui lo stesso intervento sia realizzato congiuntamente ad interventi trainanti e prima dell’accatastamento dell’edificio (e nel periodo in cui sono realizzati gli interventi trainanti), l’istante potrà accedere all’agevolazione solo per le spese relative all’installazione dell’impianto fotovoltaico.

In relazione alla documentazione da presentare, se la classe energetica dell’edificio è A3 o A4 è sufficiente il raggiungimento della classe energetica A4.

Devono in ogni caso essere redatti gli A.P.E. convenzionali sia nella situazione ante intervento sia in quella post intervento.

Inoltre, per poter beneficiare dell’agevolazione è necessario provvedere agli adempimenti ordinari previsti per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di efficientamento energetico

Per gli specifici ulteriori adempimenti legati al superbonus 110 per cento è necessario fare riferimento alla circolare numero 30 del 2020.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Data di pubblicazione: 20/07/2021

Fonte: Informane fiscale 

Dai requisiti alle regole per l'accesso all'anno bianco, di seguito la guida a come funziona l'agevolazione, in attesa del decreto attuativo.

Esonero contributi partite IVA: requisiti e come funziona

Partite IVA, esonero contributi 2021 in rampa di lancio: lo schema di decreto attuativo sull’anno bianco contributivo è stato approvato dall’UE, e si appresta ad essere ufficialmente emanato.

Come funziona, quali sono i requisiti richiesti ai beneficiari e quali le regole per presentare domanda?

L’esonero dei contributi è riconosciuto ai lavoratori autonomi e ai professionisti, anche iscritti a Casse di previdenza di categoria, nel caso di riduzione di fatturato o corrispettivi nel 2020 pari almeno al 33 per cento rispetto all’anno precedente, e a patto di nn superare i 50.000 euro di reddito per il 2019.

Sono esonerati dalla verifica circa i requisiti relativi al calo di fatturato i titolari di partita IVA non attivi nel 2019, che quindi hanno avviato l’attività nel corso del 2020.

 

Tra i requisiti per beneficiare dell’esonero contributivo, il testo del decreto prevede la regolarità contributiva e, in merito all’importo riconosciuto, viene fissato a 3.000 euro il tetto massimo previsto per ciascun beneficiario.

Sulla regolarità contributiva, novità sono in arrivo con la legge di conversione del decreto Sostegni bis: non bisognerà richiedere il DURC Online, ma sarà l’INPS o la cassa di riferimento ad effettuare la verifica d’ufficio, dal 1° novembre 2021.

Di seguito la guida completa all’anno bianco contributivo per le partite IVA.

Esonero contributi partite IVA 2021: i soggetti beneficiari. Ok dell’UE al decreto attuativo

È stato firmato il 7 maggio 2021 il testo del decreto attuativo sull’esonero dei contributi per le partite IVA.

Stando ai tempi previsti dalla Legge di Bilancio 2021, il testo del provvedimento era atteso entro i primi giorni del mese di maggio, ma la necessità di rifinanziare il Fondo ha portato ad una dilatazione dei tempi.

La dotazione complessiva di risorse disponibili, per effetto di quanto previsto dal decreto Sostegni, è passata da 1 a 2,5 miliardi per il 2021.

La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e l’entrata in vigore del decreto attuativo è attesa a breve: lo schema predisposto da Ministero del Lavoro e MEF è stato approvato dall’Antitrust UE il 15 luglio 2021, dopo mesi di attesa.

Nell’attesa della versione definitiva, il testo dello schema decreto consente di delineare il profilo dei beneficiari della misura.

L’esonero contributivo per il 2021 è riconosciuto a:

  • lavoratori iscritti alle gestioni speciali dell’AGO - gestioni autonome speciali degli artigiani e dei commercianti, dei coltivatori diretti, coloni e mezzadri - e lavoratori iscritti alla Gestione separata, compresi i lavoratori soci di società e i professionisti componenti di studio associato;
  • professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza;
  • medici, infermieri e altri professionisti e operatori di cui alla legge n. 3 dell’11 gennaio 2018, già collocati in quiescenza, titolari di incarichi di lavoro autonomo o collaborazione per l’emergenza Covid-19.

beneficiari dell’esonero contributivo devono possedere i seguenti requisiti:

  • calo di fatturato o corrispettivi nel 2020 non inferiore al 33 per cento rispetto al 2019;
  • reddito complessivo di lavoro o derivante dall’attività che comporta l’iscrizione alla gestione non superiore a 50.000 euro.

Come sopra anticipato, tali requisiti non sono richiesti a chi ha avviato l’attività nel corso del 2020.

L’accesso all’esonero contributivo è riconosciuto ai lavoratori autonomi e professionisti non titolari di contratto di lavoro subordinato e pensione diretta (ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità).

Esonero contributi partite IVA 2021: domanda e rimborso

Dopo la pubblicazione del testo del decreto attuativo, saranno l’INPS e le Casse private a dare il via alla fase di presentazione delle domande di accesso all’esonero contributivo.

Il decreto prevede che la domanda di esonero debba essere inviata entro le seguenti scadenze:

  • per gli iscritti INPS, entro il 31 luglio 2021;
  • per i professionisti con Cassa, entro il 31 ottobre 2021.

Il ritardo per l’emanazione del decreto e per il rilascio della procedura per fare domanda potrebbe però portare ad una modifica dei tempi. Si resta in attesa di novità.

Per le domande di rimborso, qualora fosse già stata versata una quota dei contributi dovuti, ci sarà invece tempo fino al 30 novembre.

Partite IVA, DURC d’ufficio per l’esonero contributivo dal 1° novembre 2021

L’accesso all’esonero contributivo è in ogni caso subordinato al possesso della regolarità contributiva. L’accredito della contribuzione oggetto di esonero sulla posizione assicurativa del soggetto è subordinato all’integrale pagamento della quota di contributi obbligatori non oggetto di esonero.

Sulla verifica della regolarità contributiva, si segnala che nel corso della conversione in legge del decreto Sostegni bis è stato approvato il seguente emendamento:

“Ai fini della concessione dell’esonero dal pagamento dei contributi previdenziali di cui all’articolo 1, commi da 20 a 22-bis, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, la regolarità contributiva è verificata d’ufficio dagli enti concedenti a far data dal 1° novembre 2021. A tal fine la regolarità contributiva è assicurata anche dai versamenti effettuati entro il 31 ottobre 2021. Resta in ogni caso fermo il recupero, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, degli importi fruiti a titolo di esonero in quanto non spettanti”.

In sostanza, non sarà necessario richiedere il DURC Online per attestare la regolarità contributiva, che sarà invece verificata d’ufficio dagli enti concedenti, al 1° novembre 2021.

Tra le novità, viene inoltre consentito di regolarizzare eventuali violazioni entro il 31 ottobre 2021. I versamenti effettuati entro tale data saranno considerati utili ai fini della regolarità contributiva.

Per quel che riguarda l’importo dell’esonero, il limite è fissato a 3.000 euro annui ma, si legge nel decreto, la percentuale effettivamente spettante è in ogni caso legata al rispetto del limite di spesa e potrebbe essere riparametrata in caso di superamento del plafond disponibile.

Partite IVA, esonero contributi 2021: come funziona e novità

L’obiettivo è ridurre le ripercussioni economiche derivanti dalla pandemia da COVID-19, per favorire la ripresa delle attività maggiormente colpite dalle restrizioni imposte per il contenimento dei contagi.

È in quest’ottica la Legge di Bilancio 2021 ha istituito il fondo da 1.000 milioni, poi portato a 2,5 miliardi dal decreto Sostegni, per l’esonero dai contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi e dai professionisti, accanto ad altre misure a sostegno della categoria come l’ISCRO.

Il Fondo è destinato a finanziare l’esonero parziale dal pagamento dei contributi INPS per i titolari di partita IVA, così come per i professionisti iscritti alle casse private.

 

Una misura che sarà in ogni caso rivolta ad imprese e professionisti maggiormente esposti alla crisi economica da e non avrà quindi portata generalizzata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Data di pubblicazione: 19/07/2021 

Fonte: Informazione fiscale 

 

A chiarirlo è la risposta all'interpello numero 480 del 15 luglio 2021 dell'Agenzia delle Entrate.

Decreto Rilancio: Superbonus 110% per pochi lavori, cessione del credito per  tutti | Ediltecnico

Superbonus 110 per cento, lo studio di fattibilità rientra tra le spese agevolabili. I costi sono infatti connessi al tipo di interventi previsti dall'agevolazione.

 

Superbonus 110 per cento, tra le spese agevolabili rientrano anche quelle relative allo studio di fattibilità.

Lo chiarisce l’Agenzia delle Entrate nella risposta all’interpello numero 480 del 15 luglio 2021.

La spesa è infatti connessa e richiesta per il tipo di interventi dall’agevolazione introdotta dal decreto Rilancio, nel rispetto degli ulteriori requisiti previsti per la detrazione in esame.

Ad ulteriore chiarimento e in risposta ad un altro quesito dell’istante, l’Amministrazione finanziaria spiega che se progettista incaricato stipula un contratto direttamente con il condominio e l’istante sia delegato al pagamento del compenso tramite un mandato con rappresentanza, il primo dovrà emettere fattura a nome del condominio committente.

 

L’istante poi riaddebiterà le somme al condominio senza applicazione dell’IVA.

Superbonus 110 per cento, lo studio di fattibilità rientra tra le spese agevolabili

Il superbonus 110 per cento è al centro della risposta all’interpello numero 480 del 15 luglio 2021 dell’Agenzia delle Entrate.

In risposta ai quesiti dell’istante, un’impresa operante nel settore delle costruzioni generali, l’Amministrazione finanziaria spiega che le spese relative allo studio di fattibilità rientrano tra quelle che danno diritto all’agevolazione introdotta dal decreto Rilancio.

I chiarimenti seguono il richiamo del quadro normativo di riferimento e dei documenti chiarificatori sul tema.

Prima delle modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2021, sul tema hanno fornito chiarimenti i seguenti documenti chiarificatori:

In merito al primo documento di prassi citato, l’Agenzia delle Entrate sottolinea che sono detraibili nella misura del 110 per cento, nei limiti previsti per ciascun intervento, le spese sostenute per il rilascio del visto di conformità, delle attestazioni e delle asseverazioni.

Nella stessa circolare si precisa che:

“la detrazione, inoltre, spetta anche per talune spese sostenute in relazione agli interventi che beneficiano del Superbonus, a condizione, tuttavia, che l’intervento a cui si riferiscono sia effettivamente realizzato. Si tratta, in particolare: delle spese sostenute per l’acquisto dei materiali, la progettazione e le altre spese professionali connesse, comunque richieste dal tipo di lavori (ad esempio, l’effettuazione di perizie e sopralluoghi, le spese preliminari di progettazione e ispezione e prospezione).”

Sul tema l’Amministrazione finanziaria spiega che il presupposto per fruire dell’agevolazione è che lo schema giuridico realizzato dall’istante sia quello del mandato senza rappresentanza.

In base a tale schema i professionisti addebitano la propria prestazione all’istante in qualità di general contractor, che ribalta il costo del servizio sui beneficiari dell’agevolazione, in base all’articolo 3, terzo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, ovvero il decreto IVA.

La disposizione prevede infatti che:

"le prestazioni di servizi rese o ricevute dai mandatari senza rappresentanza sono considerate prestazioni di servizi anche nei rapporti tra mandante e mandatario".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Data di pubblicazione: 16/07/2021

Fonte: Informazione fiscale