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Il tuo commercialista: COVID: Linee guida studi professionali per la Fase 2

 

COVID: Linee guida studi professionali per la Fase 2

Riepilogo da Confprofessioni per gli studi professionali delle azioni per garantire la salute e la sicurezza dei propri dipendenti

 

 

 

 Le principali azioni   per garantire la salute e la sicurezza dei  dipendenti degli studi professionali e ottemperare  alle misure previste dall’Autorità sono state riepilogate da un documento pubblicato  da Confprofessioni , che alleghiamo in  fondo a questo articolo.

Gli obblighi si possono suddividere in due aspetti principali: l'informazione ai dipendenti clienti sugli obblighi  per la protezione dal Coronavirus e la realizzazione degli obblighi stessi. In sintesi :

1. Informazione a dipendenti e utenti:   Il datore di lavoro è tenuto con l’affissione in un luogo  visibile dello studio  per  chiunque entri e  la consegna di un documento informativo ai lavoratori .  In caso di chiusura, per i dipendenti rimasti a casa puo essere raccomandabile inviarlo  prima del rientro per mail. L'informativa deve chiarire le disposizioni delle Autorità in merito a :

  • l’obbligo di rimanere al proprio domicilio in caso di febbre (oltre 37.5°) o altri sintomi influenzali e di chiamare il proprio medico di famiglia e l’autorità sanitaria competente per Regione,  e di non poter rimanere in ufficio  se tali condizioni emergano dopo l'ingresso . 
  • l’impegno a rispettare tutte le disposizioni delle Autorità e del datore di lavoro  nell’accesso allo studio e per l'organizzazione del lavoro (in particolare, mantenere la distanza di sicurezza, osservare le  regole di igiene delle mani , utilizzare i DPI ecc.)

2.   Predisposizione  delle misure per il rispetto delle norme: 

  • fornitura dei dispositivi di protezione individuale, detergenti/ disinfettanti in entrata. I controlli della temperatura  in entrata non  sono obbligatori ma permessi , sempre nel rispetto della privacy del dipendente. 
  • Sanificazione  e aerazione degli ambienti  almeno giornaliera . Puo essere utile richiedere all'impresa di pulizie un documento che certifichi l'utilizzo di  prodotti conformi alla circolare del ministero della Salute  n. 5443-2020 e al Rapporto dell'Istituto superiore di sanità ("Utilizzare  panni in microfibra inumiditi con acqua e con i comuni saponi sapone e/o con alcool etilico con una soluzione di alcool etilico con un contenuto minimo del 70% v/v o con una soluzione di ipoclorito di sodio diluita allo 0,5% di cloro attivo per i servizi igienici e le altre superfici (es. la candeggina sul mercato è generalmente al  5% o al 10% di contenuto di cloro), e allo 0,1% di cloro attivo per tutte le altre superfici da pulire, tenendo in  considerazione la compatibilità con il materiale da detergere, l’uso e l’ambiente ".
  • Per i fornitori  procedure di ingresso, transito e uscita,  con percorsi e tempistiche predefinite, al fine di ridurre le occasioni di contatto con il personale. Consigliabile concordare gli orari delle consegne in anticipo  e  limitare l’accesso dei corrieri .
  • Organizzazione del lavoro con spostamenti minimi del personale dal proprio posto, formazione a distanza, riunioni  in presenza solo ove assolutamente necessario.

 Particolare attenzione deve essere posta sul reinserimento lavorativo di soggetti con pregressa infezione da COVID 19:  il medico competente, previa presentazione di certificazione di  negativizzazione del tampone secondo le modalità previste dalle singole Regioni  deve effettuare la visita medica precedente alla ripresa del lavoro, in caso di assenza per motivi di salute di durata superiore ai sessanta giorni continuativi, al fine di verificare l’idoneità alla mansione o per valutare profili specifici di rischio.

 

 

 

 

2 FILES ALLEGATI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato il 12/05/2020

Fonte:Fisco e Tasse